Fra il World Food Programme (WFP) e l’Italia esiste da sempre un rapporto speciale. Sin dalla sua fondazione, nel 1961, il WFP ha il quartier generale a Roma, da dove coordina tutte le operazioni attraverso i suoi sei uffici regionali (Bangkok, il Cairo, Nairobi, Johannesburg, Dakar, Panama City) e i suoi uffici di rappresentanza (Washington, New York, Ginevra, Londra, Parigi, Madrid, Pechino, Tokio). Nell’auditorium del quartier generale, si riunisce tre volte l’anno il Consiglio d’Amministrazione dell’organizzazione.
La presenza della sede centrale del WFP a Roma non è certamente casuale. E’ stata l’Italia a volerla, nell’ambito della scelta strategica del governo italiano di ospitare sul proprio territorio le organizzazioni multilaterali che costituiscono il cosiddetto “Polo agroalimentare” delle Nazioni Unite. Oltre al WFP, infatti, hanno sede a Roma diverse organizzazioni del settore, fra cui la FAO (Food and Agricolture Organization) e l’IFAD (International Fund for Agricultural Development). Culla della civiltà alimentare, l’Italia è quindi collocata al centro delle grandi decisioni strategiche che riguardano il cibo e l’agricoltura e, grazie alla presenza del WFP, anche dell’assistenza e della solidarietà verso le popolazioni colpite da gravi emergenze.
In questo quadro si inserisce perfettamente la decisione più recente del WFP e del governo italiano di aprire la prima Base di Pronto Intervento Umanitario (UNHRD) a Brindisi. Inaugurata nel 2001 e da allora gestita dal WFP, la base è subito diventata un modello di efficienza e di tempestività nel rispondere rapidamente ad alcune fra le più gravi emergenze che hanno colpito diverse aree del Pianeta. Il successo della base di Brindisi, condiviso fra l’Italia e il WFP, ha fatto sì che altre basi dello stesso tipo venissero man mano aperte in altre aree strategiche del mondo. Ad oggi, esistono basi UNHRD a Panama, in Ghana, a Las Palmas in Spagna, a Dubai e in Malaysia.
I rapporti fra l’Italia e il WFP sono sempre stati molto intensi e sono andati migliorando negli ultimi anni. Nel febbraio del 2016, il Direttore Esecutivo del WFP ha ricevuto nella sede centrale dell’organizzazione la visita dell’allora Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Paolo Gentiloni, poi divenuto presidente del Consiglio dei Ministri. La collaborazione è oggi quotidiana. L’Italia considera il WFP un interlocutore essenziale nella sua politica di Cooperazione, mentre il WFP considera l’Italia un partner fondamentale. Tramite l’Agenzia Italia per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) e la Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo (DGCS) l’Italia sostiene diversi progetti e operazioni in diverse regioni del mondo e non ha mai fatto mancare il proprio sostegno nelle grandi emergenze, come di recente, per esempio, in Siria, Somalia, Sud Sudan, Nigeria e Yemen.
Per quanto riguarda i programmi di sviluppo, l’Italia ha mostrato particolare attenzione in America Latina, dove ha recentemente sostenuto progetti in Bolivia e El Salvador. In Africa, i contributi italiani hanno permesso la realizzazione di programmi di sviluppo in Etiopia e Sierra Leone.
Dall’Italia, con l’Italia, il WFP continuerà a lungo a lavorare per un mondo migliore e libero dalla fame.