In foto: i 5 punti caldi della fame dove la carestia è imminente
Storia | 16 Giugno 2025
Emergenza
La carestia minaccia la popolazione di Gaza mentre la violenza si intensifica, i valichi di frontiera rimangono chiusi e il cibo scarseggia.
La fame e la malnutrizione sono aumentate drasticamente da quando, il 2 marzo, è stato bloccato l'ingresso di tutti gli aiuti nella Striscia di Gaza, vanificando i progressi umanitari compiuti durante il cessate il fuoco all'inizio del 2025.
Dalla ripresa limitata degli aiuti umanitari a Gaza il 19 maggio, il World Food Programme (WFP) è stato in grado di far entrare solo piccole quantità di cibo e aiuti salvavita.
La Classificazione integrata della sicurezza alimentare (IPC), lo standard globale per misurare l'insicurezza alimentare, indica che 470.000 persone stanno affrontando una fame catastrofica. L'intera popolazione sta vivendo una grave insicurezza alimentare.
Sono ben 71.000 i bambini e oltre 17.000 le madri che necessitano di cure urgenti per malnutrizione acuta.
Mentre i nostri magazzini nella Striscia di Gaza sono vuoti, oltre 116.000 tonnellate di aiuti alimentari – sufficienti a sfamare 1 milione di persone per quattro mesi – sono pronte per essere trasportate a Gaza se il blocco verrà revocato.
C'è profonda preoccupazione per l'escalation della violenza e per le restrizioni alla circolazione in Cisgiordania, che stanno gravemente compromettendo il funzionamento dei mercati, i mezzi di sussistenza e la sicurezza alimentare. Da metà gennaio 2025, più di 40.000 persone sono state sfollate. Stiamo dando priorità ai buoni alimentari e agli aiuti in denaro per sostenere l'economia e mantenere la sicurezza alimentare.
Il WFP esorta tutte le parti a dare priorità alle esigenze dei civili e a consentire l'immediato ingresso degli aiuti a Gaza, nonché a rispettare i propri obblighi ai sensi del diritto internazionale umanitario.