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Food For Gaza, un'iniziativa umanitaria italiana

, Emanuela Cutelli
Food For Gaza at BDS airport july 2024 wfp/antonio tedesco

 

Fare tutto il possibile dal punto di vista umanitario per assistere la popolazione di Gaza. Coordinare gli aiuti. Potenziare l'assistenza umanitaria come e dove possibile. Fare sistema, con vari attori del pubblico e del privato italiani, e con la società civile, per portare cibo e speranza ad una popolazione disperata. Si tratta dell'iniziativa italiana Food for Gaza, fortemente voluta dal Vice Presidente del Consiglio e Ministro per gli Affari esteri e la Cooperazione internazionale Antonio Tajani, che ha coinvolto vari attori della comunità umanitaria con base in Italia, tra cui il World Food Programme. 

Agevolare gli aiuti umanitari 

Nello specifico, Food for Gaza ha lo scopo di agevolare l'accesso degli aiuti alimentari, alleviare le sofferenze della popolazione della Striscia in uno sforzo congiunto di garantire quanto più possibile la sicurezza alimentare a Gaza. Fare sistema è, quindi, il concetto alla base di Food For Gaza, con l'Italia che sta mettendo a disposizione le proprie eccellenze, pubbliche e private, in vari settori, dalla sicurezza alimentare alla sanità. 

I bisogni sono immensi. La situazione a Gaza è terribile e continua a peggiorare, nelle parole di Corinne Fleischer, Direttrice Regionale WFP per il Medio Oriente, nord Africa ed Europa orientale, che ha visitato la Striscia a luglio. "Ci sono due milioni di persone stipate nel 14 per cento del territorio", racconta Fleischer. Siamo riusciti a prevenire una carestia ma ci sono ancora circa mezzo milione di persone nella fase 5 dell'IPC, il livello più alto e pericoloso di insicurezza alimentare. Ogni tipo di assistenza è quindi fondamentale, incluso il sostegno che il WFP fornisce alla più ampia comunità umanitaria, "siamo alla gida del Cluster logistico a sostegno dei partner che portano i loro aiuti attraverso il corridoio giordano. Riceviamo i loro beni umanitari al nord, al valico di Zikim, e li aiutiamo a Kerem Shalom", spiega Fleischer. 

Volo italiano

Ed è proprio in Giordania, nella capitale Amman, che è arrivato il 18 luglio un volo italiano partito dalla base UNHRD di Brindisi, gestita dal WFP, con oltre 60 tonnellate di generi alimentari e materiale sanitario raccolti in Italia grazie anche alla collaborazione con Confagricoltura, Coldiretti e con la Croce Rossa Italiana, beni alimentari e umanitari pronti per essere trasferiti nella Striscia, nell'ambito dell'iniziativa Food For Gaza, come pasta, riso, pomodoro in scatola, fagioli e altre derrate alimentari secche. 

Pane e speranza di normalità

Il conflitto sta sbriciolando il tessuto economico e sociale della Striscia di Gaza, per questo è vitale continuare a fornire ogni tipo di assistenza che possa dare alla popolazione non solo cibo ma una speranza per un futuro di ricostruzione e di pace. Un futuro in cui la normalità sarà il bene più prezioso.

 Il settore privato ha un ruolo importante da svolgere in questo percorso, come sottolinea Fleischer. "Se si pensa a un'ancora di salvezza, alla speranza o a un senso di normalità, sicuramente è quando il pane si trova sul mercato". Diversi panifici hanno riaperto con il sostegno del WFP. Alla data del 5 agosto, 13 dei 18 panifici sostenuti dal WFP erano operativi a Gaza (sette a Deir al Balah, quattro a Gaza City e due nel nord di Gaza). "I panifici hanno bisogno di farina, di lievito e di carburante per i forni, e noi possiamo aiutarli".

Bakery in Deir al Balah, Gaza WFP/Ali Jadallah
Panificio a Deir Al Balah. Foto: WFP/Ali Jadallah

Per questo, nel contesto delle varie iniziative di Food For Gaza, abbiamo accolto con gratitudine il generoso contributo italiano di 12 milioni di euro, che servirà a fornire circa 4.000 tonnellate di beni alimentari tra cui farina, lievito, sale e zucchero.

“Siamo grati all’Italia per questa iniziativa Food For Gaza. Ogni azione volta ad alleviare le sofferenze della popolazione di Gaza è vitale. Le famiglie sono traumatizzate ed esauste. Dobbiamo tutti insieme lavorare per porre fine a questo conflitto, e ci impegniamo a lavorare con l’Italia per sostenere le comunità a Gaza non solo con assistenza umanitaria ma anche speranza in questo momento di bisogno”, ha detto Rania Dagash-Kamara, Direttrice Esecutiva Aggiunta del WFP.

La logistica e i mezzi di trasporto necessari

Si tratta di un imperativo umanitario, e umano. A luglio, il WFP è riuscito a raggiungere un milione di persone, tuttavia le operazioni umanitarie sono appese a un filo. I centri di distribuzione sono soggetti a forti criticità per il conflitto, per le continue evacuazioni di civili e per i danni alle infrastrutture. Diventa quindi indispensabile anche concentrarsi su soluzioni più sostenibili e di più lunga durata, se la crisi dovesse protrarsi nel tempo. 

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I trasporti per la Striscia e dentro il territorio rimangono un nodo cruciale. Il recente accordo tra la Farnesina e il WFP, con il quale il Ministero degli Affari Esteri finanzierà l'acquisto di 15 camion IVECO, del valore di oltre 2 milioni di euro, che verranno poi donati al WFP a rafforzare la flotta di mezzi di cui ci serviamo per la distribuzione di aiuti alimentari, rappresenta un altro tassello importante del forte impegno italiano a favore della popolazione civile di Gaza, sotto l'ombrello di Food For Gaza.

“Questa nuova e importante iniziativa dimostra una volta di più l’impegno concreto del Governo italiano per alleviare la situazione umanitaria della popolazione civile di Gaza” ha detto il Vice Presidente del Consiglio e Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani, evidenziando come i veicoli che saranno messi a disposizione renderanno più rapide ed efficienti le operazioni di consegna degli aiuti internazionali alla popolazione bisognosa.

Il tavolo permanente di coordinamento tecnico di Food For Gaza è dunque aperto e in piena attività, con attori nazionali ed internazionali pronti a dare il proprio contributo. Si tratta di un impegno che è stato portato e continua ad essere ben presente nei tavoli di lavoro internazionali, in ambito Unione Europea e di G7, di cui l'Italia detiene quest'anno la Presidenza. Per una ricostruzione umana e sociale della Striscia di Gaza. Un segnale importante di lavoro multilaterale e multi-stakeholder per trovare soluzioni umanitarie appropriate ad un conflitto che miete ancora moltissime vite innocenti. 

L'iniziativa umanitaria italiana Food For Gaza è stata presentata al pubblico in una conferenza stampa alla Farnesina con il Vice Presidente del Consiglio e Ministro per gli Affari Esteri e la Cooperazione Internazionale Antonio Tajani [qui link al video della conferenza stampa). Al punto stampa erano presenti anche i rappresentanti delle organizzazioni umanitarie chiamate a lavorare insieme per portare cibo e speranza alla popolazione stremata di Gaza: Il Direttore Generale della FAO Qu Dongyu, la Direttrice Esecutiva del WFP Cindy McCain e il Vice Segretario Generale della Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa (FICROSS) Xavier Castellanos. 

 

 

 

 

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