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Intervento alla stampa della Direttrice Esecutiva Cindy McCain per il lancio dell'iniziativa italiana Food for Gaza

Direttrice esecutiva parla dal podio alla stampa
Intervento alla stampa della Direttrice Esecutiva Cindy McCain, in occasione del lancio dell'iniziativa italiana Food for Gaza l'11 marzo 2024 alla Farnesina, su impulso del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale Antonio Tajani.

Voglio ringraziare il ministro degli Esteri Tajani e il governo italiano, per aver convocato l’incontro di oggi e per aver lanciato l’iniziativa Food for Gaza. Il WFP è pronto a sostenere questa importante iniziativa. Possiamo offrire la nostra esperienza in operazioni umanitarie: contribuire a sviluppare una strategia per rafforzare l’accesso umanitario a Gaza, e fornire il cibo di cui hanno disperatamente bisogno le persone che soffrono gravemente la fame.

Siamo anche pronti a sostenere gli sforzi di ricostruzione a lungo termine. In questo momento, però, il WFP è fortemente preoccupato per le condizioni umanitarie in tutta Gaza, soprattutto al nord, nella morsa di una catastrofe umanitaria. Se non aumentiamo esponenzialmente la quantità di aiuti destinati alle zone settentrionali, la carestia sarà imminente.

Il WFP è stato costretto a sospendere temporaneamente le consegne al nord il 20 febbraio, a causa delle preoccupazioni per la sicurezza del nostro personale, e il completo crollo di legge e ordine. Non stiamo lasciando nulla di intentato nei nostri sforzi per fornire sufficienti aiuti alimentari alla popolazione nel nord di Gaza. Abbiamo anche fatto ricorso ai lanci aerei. Ma questi non forniranno mai la quantità di cibo necessaria.

L’unico modo per far arrivare a Gaza gli aiuti nella misura ora necessaria è via terra, e attraverso l’uso dei porti e dei valichi esistenti. Abbiamo bisogno che 300 camion di cibo entrino a Gaza ogni giorno. Dobbiamo poter usare la strada di confine, da Kerem Shalom e Rafah, per un accesso sicuro al nord. Abbiamo bisogno di un passaggio diretto nel nord di Gaza da Israele attraverso il valico di Karni. E abbiamo bisogno che il porto di Ashdod sia aperto ai beni umanitari per Gaza. Ciò consentirà al WFP e ad altre agenzie umanitarie di evitare lo scivolamento di Gaza verso la carestia.

Dall’inizio del conflitto, l’Italia ha con convinzione sostenuto gli sforzi per fornire assistenza umanitaria a Gaza. Dalla base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite a Brindisi, finanziata dal governo italiano, sono partiti otti voli con un carico complessivo di 170 tonnellate di aiuti umanitari. Due di questi voli erano aerei dell'Aeronautica Militare Italiana, che trasportavano beni di prima necessità forniti dal Governo italiano.

Sono grata per il forte sostegno dell’Italia alla missione umanitaria a Gaza, e accolgo con favore l’iniziativa Food for Gaza. Invito inoltre il governo italiano a continuare a lavorare con i partner internazionali, per mobilitare il sostegno diplomatico e finanziario necessario per evitare la carestia a Gaza.

Signore e signori: non c’è rimasto più molto tempo. La popolazione affamata di Gaza non può più aspettare per ricevere cibo salvavita. E noi non dobbiamo deluderla.