ROMA – L’insicurezza alimentare acuta è destinata ad aumentare in ampiezza e gravità in 18 “punti caldi” della fame, secondo un nuovo rapporto di allerta precoce delle Nazioni Unite pubblicato oggi. Il rapporto sottolinea l’urgente bisogno di assistenza per prevenire la carestia a Gaza e in Sudan, e l’ulteriore peggioramento della devastante crisi alimentare ad Haiti, in Mali e in Sud Sudan.
ADDIS ABEBA (Etiopia) – Durante gli ultimi dieci anni, l’Etiopia ha fatto importanti progressi verso la riduzione dell’alto livello di malnutrizione presente nel paese.
Con il conflitto in corso nella Striscia di Gaza che entra nella sua 20a settimana, il cibo e l'acqua sicura sono diventati incredibilmente scarsi e le malattie sono diffuse, compromettendo la nutrizione e il sistema immunitario di donne e bambini e provocando un aumento della malnutrizione acuta.
Il rapporto – Nutrition Vulnerability and Situation Analysis - Gaza – rileva che la situazione è p
Arrivano in Ciad a migliaia, la stragrande maggioranza sono donne e bambini che hanno attraversato un desolato confine spazzato dal vento. Vengono dal Sudan.
La piccola Bassma Mofeed si ammalò quando aveva solo pochi mesi, con febbre alta e problemi alla bocca. Sua madre, Hana Abdullah, le faceva degli impacchi freddi, cercando di darle sollievo.
Non aveva molti altri mezzi per aiutare la figlia.
Roma/New York – Nel mondo, il numero delle persone che soffrono la fame è salito a 828 milioni nel 2021. Si tratta di un aumento di circa 46 milioni di persone dal 2020 e 150 milioni di persone dallo scoppio della pandemia di COVID-19 (1).
Quest’anno il Forum Internazionale su Nutrizione e Alimentazione organizzato dal Barilla Center for Food & Nutrition (BCFN) gode del patrocinio del World Food Programme Italia, l’organizzazione che opera a favore del World Food Programme (WFP), la più importante organizzazione umanitaria la cui missione fondamentale è contrastare la fame a livello globale. Molti gli esperti e opin
ROMA – L'insicurezza alimentare acuta è destinata ad aumentare in ampiezza e gravità in 18 "aree calde" che comprendono un totale di 22 paesi, secondo un nuovo rapporto di allerta precoce delle Nazioni Unite.