Un centinaio di famiglie vive nella Città Industriale: è questo il soprannome che i rifugiati hanno dato ad un fatiscente agglomerato fatto di teli di plastica, telai di legno e indumenti umidi che si agitano nel vento polveroso. All'ombra delle fabbriche di cemento, ogni famiglia ha una storia da raccontare, nessuna delle quali è facile da ascoltare.
Dima, una donna siriana addolorata per la perdita del marito, trova la forza di riprendersi e sostenere i figli lavorando per una fabbrica sostenuta dal World Food Programme.