Gli abitanti del Sahel continueranno ad aver bisogno di una consistente assistenza umanitaria nel 2014 e oltre. Sono milioni le persone che vivono nell’insicurezza alimentare e soffrono di malnutrizione, in un contesto segnato da conflitti, disastri naturali ed epidemie.
Nel Sahel, per la prima volta si prevede che 45.000 persone vivranno livelli di fame catastrofici (fase 5) - a un passo dalla carestia - di cui 42.000 in Burkina e 2.500 in Mali.
Gli effetti combinati del conflitto, degli shock climatici, del COVID-19 e degli alti prezzi alimentari continuano a peggiorare la fame e la malnutrizione nella regione.
Due convogli hanno attraversato il confine dal Ciad al Darfur alla fine di marzo, trasportando cibo e assistenza nutrizionale per circa 250.000 persone che soffrono la fame acuta nel Darfur settentrionale, occidentale e centrale.
In un mondo alle prese con un cocktail micidiale di conflitti, stravolgimenti climatici, pandemia di Covid-19 e aumento vertiginoso dei costi di carburanti e beni alimentari, le derrate stanno infatti diminuendo a causa dell’esaurirsi delle risorse a disposizione delle agenzie umanitarie.
Nonostante gli sforzi volti a ottimizzare le risorse sulla base delle priorità, che significa dare pr
Nei paesi del Sahel centrale (Burkina Faso, Mali e Niger), i conflitti e la violenza stanno aggravando gli effetti del cambiamento climatico, con conseguenze sulla sicurezza alimentare della popolazione. Il World Food Programme assiste 1,4 milioni di persone nei tre paesi — 950.000 dei quali sono stati sfollati a causa dei conflitti — con un'assistenza alimentare di vitale importanza.
Il nostro lavoro in oltre 120 paesi e territori comprende un'ampia gamma di attività per salvare e migliorare vite, con l'obiettivo finale di un mondo a fame zero.
Il 96 per cento della popolazione di Gaza vive in una grave insicurezza alimentare, con 2,15 milioni di persone che soffrono di fame a livelli di crisi o peggiori. Quasi mezzo milione di persone versano in condizioni catastrofiche.