"A mali estremi estremi rimedi. Non abbiamo altra scelta che sfruttare al massimo le risorse limitate di cui disponiamo per rispondere ai bisogni delle famiglie più vulnerabili. Soffriranno la fame senza assistenza alimentare”, ha detto Samer Abdeljaber, Rappresentante e Direttore WFP in Palestina. “Sono scelte difficili, ma non possiamo davvero fare di più con i finanziamenti che abbiamo.
Gli impatti climatici estremi come siccità, ondate di calore e inondazioni sono una delle principali cause della fame, distruggendo raccolti e terreni agricoli, decimando mezzi di sussistenza e devastando comunità già vulnerabili.
Gaza rischia di precipitare nella carestia a meno che non venga ristabilito urgentemente l'accesso a cibo adeguato, acqua pulita, servizi sanitari e igienico-sanitari.
A seguito di un massiccio aumento delle operazioni, il WFP ha fornito 330.000 pani appena sfornati alle famiglie nella città di Kharkiv, assistenza in denaro agli sfollati a Leopoli e cibo pronto in varie parti del paese. Le forniture alimentari di emergenza del WFP hanno raggiunto anche le aree di conflitto di Sumy e Kharkiv attraverso due convogli umanitari inter-agenzia.
Uno degli angoli della regione africana del Sahel sta cercando di salvaguardare la propria resilienza mentre si intensifica la risposta alle emergenze
"Quando siamo arrivati, non sapevamo dove andare a dormire, ed è per questo che il capo villaggio ci ha permesso di rimanere", dice Tasseré Sawadogo.
Affamati, assetati e deboli, sempre più abitanti di Gaza si ammalano, secondo un rapporto pubblicato questa settimana.
Secondo l’analisi del Global Nutrition Cluster, almeno il 90 per cento dei bambini di età inferiore ai cinque anni sono affetti da una o più malattie infettive, e il 70 per cento ha sofferto di diarrea nelle ultime due settimane.
“Un cessate il fuoco umanitario immediato