Dichiarazione sul saccheggio dei depositi umanitari in Sudan
Il WFP sta lavorando senza sosta, potenziando le sue operazioni in Sudan per raggiungere milioni di persone che vivono nell'incertezza e nella fame a causa dello scoppio delle violenze a metà aprile. I furti di cibo e beni umanitari compromettono queste operazioni in un momento critico per il popolo sudanese, e bisogna porvi fine.
El Obeid ospita una delle più grandi basi logistiche del WFP nel continente africano e rappresenta una vitale punto nevralgico per le operazioni in Sudan e in Sud Sudan. L’impatto di questo attacco si ripercuoterà su milioni di persone. Rapporti iniziali indicano nel saccheggio sono stati sottratti scorte di cibo e alimenti nutritivi, veicoli, carburante e generatori.
Non è la prima volta che cibo e risorse umanitarie appartenenti al WFP e ai nostri partner vengono attaccati e saccheggiati. Il solo WFP ha finora registrato perdite stimate in oltre 60 milioni di dollari da quando sono scoppiate le violenze nel paese il 15 aprile.
Il WFP ribadisce l'appello a tutte le parti in conflitto affinché garantiscano la sicurezza e la protezione dell'assistenza umanitaria, degli operatori umanitari e dei beni in modo che il nostro lavoro salvavita possa continuare.
Si stima che, nei prossimi mesi, tra i 2 e i 2,5 milioni di persone in Sudan sprofonderanno nella fame a causa delle violenze in corso. Ciò porterebbe l'insicurezza alimentare acuta in Sudan a livelli record, con oltre 19 milioni di persone colpite, il 40 per cento della popolazione.
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L’agenzia ONU World Food Programme è la più grande organizzazione umanitaria al mondo impegnata a salvare vite nelle emergenze e la cui assistenza alimentare vuole costruire un percorso di pace, stabilità e prosperità per quanti si stanno riprendendo da conflitti, disastri e dall’impatto del cambiamento climatico.