Il WFP chiede accesso sicuro per raggiungere i palestinesi in stato di urgente bisogno
Il World Food Programme ha 310 tonnellate di cibo al confine di Gaza, pronte per essere spedite ai palestinesi che ne hanno disperato bisogno, non appena sarà garantito l’accesso umanitario.
Il cibo del WFP ad Al Arish, in Egitto, potrebbe nutrire 244.000 persone per una settimana, se al personale WFP fosse garantito un accesso a Gaza senza ostacoli e sicuro. Il WFP lancia un appello affinché agli abitanti di Gaza in fuga verso sud possano arrivare in sicurezza e siano protetti nelle aree per sfollati. Le organizzazioni umanitarie – incluso il WFP – devono avere la possibilità di poter raggiungere queste persone i cui bisogni aumentano di ora in ora.
Samer Abdeljaber, Direttore del WFP in Palestina, ha detto: “Il WFP ha tonnellate di cibo in arrivo via aerea e via terra da tutta la regione, cibo che viene raccolto e che è pronto per essere consegnato una volta ricevuto il via libera per entrare a Gaza da qualsiasi possibile punto di ingresso. Abbiamo bisogno di accesso a Gaza e dobbiamo essere in grado di raggiungere le persone all’interno, ovunque esse si trovino”.
Le nostre forniture alimentari ad Al Arish includono in 20 tonnellate di biscotti ad alto contenuto energetico, oltre a due tende prefabbricate per l'immagazzinamento. Forniture alimentari acquistate a livello regionale sono anch'esse in viaggio verso il confine – principalmente cibo in scatola e barrette di datteri. Le razioni pronte comprendono ceci, fagioli e una piccola confezione di succo di frutta.
Tra le persone che necessitano del nostro sostegno urgente c’è anche Eyad Khalil e la sua famiglia di otto persone a Gaza. "Ho paura per i miei figli", dice Eyad. “Ho paura per i miei parenti. Ho paura per i miei vicini. La paura è per tutta Gaza. I bambini stanno morendo."
“Abbiamo bisogno di tutto. Abbiamo bisogno di sicurezza. Abbiamo bisogno di pace. Abbiamo bisogno delle cose base della vita. Elettricità. Acqua. Cibo. Acqua potabile. Non c'è acqua, neanche un goccio. Medicinali per bambini. Cibo. Acqua da bere."
Nonostante le immense sfide, dall’inizio dell’attuale crisi il WFP ha fornito assistenza alimentare e in denaro a oltre 522.000 palestinesi, raggiungendo le persone ogni giorno.
A partire da lunedì (16 ottobre), il WFP ha fornito pane fresco a circa 220.000 sfollati in 92 rifugi designati dalle Nazioni Unite. Lunedì abbiamo raggiunto 170.000 sfollati in 30 rifugi. Il numero medio di persone per rifugio è quasi triplicato, con decine di migliaia di famiglie disperate in fuga.
“I negozi finiranno i generi alimentari di base entro pochi giorni”, ha detto Abdeljaber. “Le scorte esistenti non possono raggiungere i negozi, o le persone, a causa delle infrastrutture danneggiate e della mancanza di carburante. Il numero di panifici con cui collaboriamo diminuisce di giorno in giorno. Inoltre non hanno abbastanza acqua o elettricità per produrre il pane. Abbiamo dovuto ridurre le razioni che diamo alle persone perché, mentre i rifugi sono sovraffollati, la nostra capacità di raggiungerli sta diventando sempre più limitata”.
Quasi un terzo della popolazione palestinese – 1,84 milioni di persone – soffre di insicurezza alimentare. Il WFP ha piani per fornire assistenza alimentare salvavita a 805.000 persone nei prossimi 30 giorni a Gaza e in Cisgiordania, se le condizioni lo consentiranno, portando cibo, acqua e altri beni essenziali di cui hanno disperatamente bisogno.
Il WFP ha bisogno immediato di 74 milioni di dollari per i prossimi tre mesi per fornire questa assistenza di emergenza. L’attuale crisi è scoppiata in un contesto di grave carenza di finanziamenti, che a giugno ci ha costretti a sospendere l’assistenza al 60 per cento dei beneficiari.