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Aggiornamenti su Gaza: il WFP risponde alla crisi alimentare mentre l'incursione di Rafah taglia l'accesso al deposito

La militarizzazione intorno alla città ostacola la fornitura di assistenza alimentare
, WFP Editorial Team
Screenshot of food distribution in Gaza
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Aggiornamento al 17 maggio ore 16:00

Il Direttore WFP per la Palestina Matthew Hollingworth:

“E' da una settimana che non possiamo accedere al nostro magazzino a Rafah. Abbiamo pochissimo cibo e carburante che arrivano attraverso i valichi di frontiera nel sud."

“Cerchiamo sempre di fare del nostro meglio, ma al momento non riusciamo a portare consistenti quantità di cibo."

“Abbiamo bisogno di ulteriori varchi di ingresso. Ogni nuovo varco è una nuova arteria, che pompa linfa vitale a Gaza, quindi lavoreremo senza sosta per continuare a trovare nuovi varchi di ingresso e portare maggiore assistenza, in quantità, in maniera regolare, per aiutare a bloccare un'imminente carestia".


Aggiornamento al 15 maggio 2024 ore 20:30

WFP food box is carried among a crown in Gaza
Le scorte di cibo e carburante del WFP nella Striscia stanno esaurendosi. Foto: WFP/Ali Jadallah

 

  • L’escalation dell’attività militare a Rafah, nel sud di Gaza, ha provocato lo sfollamento di centinaia di migliaia di persone, rendendo la vita ancora più difficile a migliaia di famiglie che sono già state sfollate più volte. Il WFP è profondamente preoccupato che un’ulteriore escalation possa far precipitare ulteriormente la catastrofe umanitaria e bloccare completamente le operazioni di aiuto.
  • Le scorte di cibo e carburante del WFP si esauriranno nel giro di pochi giorni. Dal 6 maggio non siamo in grado di accedere e ricevere aiuti dal valico di Kerem Shalom. La situazione sta diventando insostenibile.
WFP supported clinic in Rafah
In un ospedale da campo gestito dal Corpo Medico Internazionale a Rafah, due persone gravemente malnutrite – evacuate dal nord – aspettano l’autorizzazione per entrare in Egitto per essere curate. Foto: WFP/Ali Jadallah
  • Il WFP continua a distribuire aiuti alimentari nonostante le immense sfide. Tuttavia, per fare fronte alle conseguenze di sei mesi di fame acuta ed evitare una carestia, sono necessari flussi costanti di forniture alimentari, ogni giorno e ogni settimana, attraverso molteplici punti di ingresso.
  • L’incursione a Rafah rappresenta un significativo passo indietro rispetto ai recenti modesti progressi per quanto riguarda l'accesso alla Striscia di Gaza. La minaccia della carestia a Gaza non è mai stata così grande.
  • Tutte le parti coinvolte devono dare priorità all’accesso sicuro e duraturo del personale umanitario e alla salvaguardia delle vite civili.
  • Lo sfollamento di massa significa che i sistemi di raccolta e distribuzione degli aiuti devono essere ricostituiti altrove, partendo da zero.
    Photo: WFP/Ali Jadallah  ​
    Una famiglia riceve barrette di datteri dal WFP a Deir El Balah. Foto: WFP/Ali Jadallah
Nutrizione

Il WFP fornisce alimenti nutrizionali speciali alle donne incinte e che allattano e ai bambini di età inferiore ai cinque anni in tutta Gaza. Tuttavia, dall’11 maggio, le distribuzioni sono state sospese a Rafah e continuano, con capacità limitata, solo a Khan Younis e Deir El Balah.

Nel nord di Gaza, i tassi di malnutrizione acuta tra i bambini sotto i due anni sono raddoppiati, passando dal 15 per cento di gennaio al 30 per cento di marzo. (La malnutrizione acuta è la forma più mortale di malnutrizione, con un rischio di morte da tre a dodici volte maggiore per i bambini colpiti rispetto a un bambino ben nutrito.)

  • Abbiamo visto l’impatto delle chiusure prolungate nel nord di Gaza e, nonostante i recenti miglioramenti nell’accesso al fine di contribuire a mitigare la carestia in quella zona, ora siamo profondamente preoccupati anche per il destino di centinaia di migliaia di persone nel sud, se dovessero continuare le chiusure e l’operazione su vasta scala.
  • Il valico di Kerem Shalom è una zona militarizzata, le strade non sono sicure e ci sono problemi nella sicurezza.
  • L’area militarizzata di Rafah ostacola l’accesso del WFP al suo magazzino principale.
  • Senza una fornitura costante di carburante, si ferma tutto: camion, ospedali, generatori per ospedali, sistemi di pompaggio delle acque reflue e sistemi di desalinizzazione.
  • Hands hold bread cooked in bakery in Gaza
    Un intervento per la riapertura di una panetteria finanziato da USAID. Foto: WFP/Ali Jadallah

Il WFP è ancora sul campo e collabora con i partner per fornire:

  • nel nord, che presentava i livelli più elevati di insicurezza alimentare;
  • nelle aree centrali, dove gli sfollati non hanno soldi né risorse di base; stiamo dando priorità ai pasti caldi per raggiungere più persone con meno risorse;
  • nel sud (Rafah), dove la popolazione si trova ad affrontare attività militari in corso, abbiamo distribuito cibo fino all'esaurimento delle scorte.

Lo strumento di autoregistrazione introdotto di recente permette un'assistenza più rapida consentendo alle persone di aggiornare la propria posizione.

La nuova rotta coordinata verso nord, oltre all’utilizzo di Erez e Ashdod, ha permesso al WFP di raddoppiare gli aiuti al nord di Gaza in aprile, con effetti visibili nei mercati della città di Gaza, dove i prezzi restano comunque molto alti.

Quattro panifici sono aperti e operativi nella città di Gaza, fornendo pane essenziale.

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