Afghanistan: è ora il tempo di agire
“E' ora il tempo di agire, non possiamo aspettare sei mesi - abbiamo bisogno di finanziamenti adesso così da poter portare i rifornimenti, preposizionarli prima dell'arrivo dell'inverno. Non possiamo voltare le spalle alla popolazione afghana". Sono le parole del Direttore esecutivo del WFP, David Beasley che, a margine dell'incontro di alto livello del 13 settembre, voluto dal Segretario Generale Guterres, sottolineano la richiesta di sostegno immediato e generoso da parte della comunità dei donatori.
In Afghanistan, il Servizio Aereo Umanitario delle Nazioni Unite (UNHAS), gestito dal WFP, ha ripreso i voli per Kabul, permettendo agli operatori umanitari e ai necessari beni di soccorso di raggiungere afghani disperati in diverse zone del paese.
Mary-Ellen McGroarty, Direttrice WFP in Afghanistan, ha parlato della ripresa dei voli verso la capitale afghana come un "momento di svolta". "“Far arrivare operatori umanitari e beni di soccorso e farli muovere nel paese è vitale se abbiamo qualche speranza di evitare una catastrofe totale”.
Tuttavia, servono 30 milioni di dollari dai donatori per mantenere attivo il vitale servizio aereo, in aggiunta ai 200 milioni di dollari di cui il WFP ha urgentemente bisogno per rifornire gli stock e trasportare cibo nel paese prima della neve invernale che impedirà all'assistanze di raggiungere intere aree del paese.
Anche prima della recente conquista del potere da parte dei talebani, la situazione in Afghanistan era molto complessa, con una persona su tre alla fame. Perdere i raccolti a causa della siccità significa che al paese manca il 40 per cento del grano di cui avrebbe bisogno quest'anno, mentre il costo della vita aumenta, con i prezzi dei generi alimentari di base, come olio per cucinare, a livelli mai visti prima. La malnutrizione acuta è sopra la soglia di emergenza in 27 delle 34 province e si prevede che peggiorerà, con quasi la metà dei bambini al di sotto dei cinque anni e il 25 per cento delle donne incinte e che allattano che avranno bisogno di vitale sostegno nutrizionale nei prossimi 12 mesi.
Nonostante le sfide, i convogli del WFP riescono a muoversi nel paese. Dall'inizio del 2021, 6,4 milioni di persone, compresi 470.000 sfollati, hanno ricevuto l'assistenza del WFP. Tra loro, ci sono anche 170.000 donne incinte e che allattano, e 750.000 bambini piccoli che rischiano la malnutrizione senza cure adeguate. Dall'inizio di agosto, il WFP ha messo in campo 34 squadre mobile sanitarie, per un totale di 117 squadre, che rispondono ai bisogni di quanti non riescono ad accedere agli ospedali.
"Abbiamo 467 operatori sul campo in Afghanistan, e mettono le loro vite in prima linea ogni giorno per evitare sofferenze alle persone", ha spiegato Beasley, sottolineando il suo appello ai donatori affinche' rafforzino il loro sostegno prima che sia troppo tardi per milioni di persone.