Oggi, 42,3 milioni di persone in tutto il mondo sono sull’orlo della carestia. Tutti insieme, conflitti, cambiamenti climatici e instabilità economica globale creano crisi alimentari nei paesi di tutto il mondo.
Il WFP è costretto a tagliare drasticamente le razioni nella maggior parte delle sue operazioni a causa del crollo dei finanziamenti umanitari internazionali.
Il Premio Nobel per la Pace riconosce al WFP “il suo impegno nella lotta alla fame, il suo contributo al miglioramento delle condizioni di pace nelle aree colpite da conflitti e il suo ruolo di forza trainante negli sforzi per prevenire l’uso della fame come arma di guerra e conflitto”.
“Siamo estremamente preoccupati per il destino dei nostri colleghi scomparsi e stiamo lavorando senza sosta affinché ritornino sani e salvi”, ha detto Ertharin Cousin, Direttrice Esecutiva del WFP.
In un mondo alle prese con un cocktail micidiale di conflitti, stravolgimenti climatici, pandemia di Covid-19 e aumento vertiginoso dei costi di carburanti e beni alimentari, le derrate stanno infatti diminuendo a causa dell’esaurirsi delle risorse a disposizione delle agenzie umanitarie.
Nonostante gli sforzi volti a ottimizzare le risorse sulla base delle priorità, che significa dare pr