ROMA – L'insicurezza alimentare acuta è destinata ad aumentare in ampiezza e gravità in 18 "aree calde" che comprendono un totale di 22 paesi, secondo un nuovo rapporto di allerta precoce delle Nazioni Unite.
Il World Food Programme ha 310 tonnellate di cibo al confine di Gaza, pronte per essere spedite ai palestinesi che ne hanno disperato bisogno, non appena sarà garantito l’accesso umanitario.
Il cibo del WFP ad Al Arish, in Egitto, potrebbe nutrire 244.000 persone per una settimana, se al personale WFP fosse garantito un accesso a Gaza senza ostacoli e sicuro.
I dati parlano chiaro: se fino a 783 milioni di persone, al mondo, ancora vivono insieme a una compagna indesiderata e indesiderabile, cioè la fame cronica, significa che qualcosa non va. Che più cose non vanno. A cominiciare dai sistemi che ci vedono tutti coinvolti, che lo si voglia o no: i sistemi alimentari.
Un convoglio di 14 camion di cibo – il primo del WFP da quando il 20 febbraio l'agenzia ha sospeso le consegne al nord – è stato respinto dalle Forze di Difesa israeliane dopo un'attesa di tre ore al checkpoint di Wadi Gaza.
"Sebbene il convoglio di oggi non sia riuscito ad arrivare al nord per fornire cibo alle persone che stanno morendo di fame, il WFP continua a esplorare ogni mezzo possibil
L'ultimo impegno arriva in un momento storico in cui 309 milioni di persone soffrono la fame acuta a causa di conflitti, shock economici e crisi climatica.Alla riunione del G7 sullo sviluppo di questa settimana, i membri hanno ribadito il loro impegno nei confronti della G7 Apulia Food Systems Initiative (AFSI), per migliorare la sicurezza alimentare e la nutrizione e hanno riconosciuto la necessi
Un numero record di persone stava già soffrendo la fame in Sudan prima che il conflitto scoppiasse il 15 aprile. Nel 2023, il WFP prevede di assistere oltre 7,6 milioni di persone. Gli scontri in corso impediscono le attività del WFP di fornitura di cibo di emergenza, di pasti scolastici ai bambini o quelle per la prevenzione e la cura della malnutrizione.