Lunedí 11 agosto, dopo l'annuncio di una tregua di 72 ore, cominciato domenica sera, WFP e UNRWA hanno iniziato a distribuire pacchi da 10 kg di riso e 30 Kg di farina a 143.000 famiglie, per un totale di 730.000 persone. Se le condizioni di sicurezza lo consentiranno, questa distribuzione verrà completata in due settimane.
Il WFP ha bisogno di oltre 130 milioni di dollari per raggiungere gli sfollati e le comunità ospitanti che versano in condizioni critiche.
L'escalation delle violenze nel nord del Mozambico sta spingendo centinaia di migliaia di persone nell'insicurezza alimentare. A dirlo è Lola Castro, Direttrice regionale del WFP per l'Africa australe.
"La situazione è davvero difficile.
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Il WFP, insieme ai partner umanitari, sta effettuando verifiche sui danni causati dal terremoto e sui bisogni delle famiglie colpite. I remoti distretti di Giyan e Barmal, nella provincia di Paktika e Spera, nella provincia di Khost sono tra le aree più colpite. A Barmal, oltre il 70 per cento delle case è stato completamente distrutto.
“Abbiamo già perso le nostre case a Khartoum, e assistito con i nostri occhi alla distruzione delle nostre vite. Adesso siamo costretti a fuggire ancora una volta, lasciandoci dietro quel poco che ci era rimasto. Centinaia di migliaia di persone fuggono a piedi, senza nessun posto dove andare.
Immagini video disponibili qui.
“È necessario che il WFP riceva il permesso di portare questo cibo a Gaza per la distribuzione immediata. E non solo una volta. Abbiamo bisogno di un accesso duraturo. La situazione è catastrofica e le nostre scorte all’interno di Gaza si stanno esaurendo.
Il World Food Programme ha 310 tonnellate di cibo al confine di Gaza, pronte per essere spedite ai palestinesi che ne hanno disperato bisogno, non appena sarà garantito l’accesso umanitario.
Il cibo del WFP ad Al Arish, in Egitto, potrebbe nutrire 244.000 persone per una settimana, se al personale WFP fosse garantito un accesso a Gaza senza ostacoli e sicuro.
Non rimane molto tempo per le famiglie che faticano a sopravvivere: la Somalia è a rischio carestia, in Kenia mezzo milione di persone è a un passo da livelli catastrofici di fame e in Etiopia i tassi di malnutrizione sono ben al di sopra delle soglie di emergenza.
"Sappiamo dall'esperienza passata che è vitale agire in anticipo se si vuole evitare una catastrofe umanitaria, tuttavia fino ad og
ADDIS-ABEBA – Al termine del loro viaggio di quattro giorni per visitare l’Etiopia, che ha compreso anche la Regione dei Somali colpita dalla siccità, i capi delle agenzie del polo agroalimentare delle Nazioni Unite hanno fatto un appello congiunto affinchè si investi maggiormente in attività a lungo termine in grado di migliorare la resilienza della popolazione alla siccità e alle con
ROMA – Con l’insicurezza alimentare nei paesi colpiti da conflitti che continua a peggiorare, rimane di fondamentale importanza continuare gli sforzi umanitari per fornire soccorso alimentare e sostegno ai mezzi di sussistenza.