Uno degli angoli della regione africana del Sahel sta cercando di salvaguardare la propria resilienza mentre si intensifica la risposta alle emergenze
"Quando siamo arrivati, non sapevamo dove andare a dormire, ed è per questo che il capo villaggio ci ha permesso di rimanere", dice Tasseré Sawadogo.
Il Premio Nobel per la Pace riconosce al WFP “il suo impegno nella lotta alla fame, il suo contributo al miglioramento delle condizioni di pace nelle aree colpite da conflitti e il suo ruolo di forza trainante negli sforzi per prevenire l’uso della fame come arma di guerra e conflitto”.
Il mondo sta affrontando una crisi della fame di proporzioni storiche. Ѐ un momento critico; sono, infatti, fino a 50 milioni le persone in 45 paesi che si trovano sull'orlo della carestia.
Ѐ necessario soddisfare i bisogni immediati su larga scala, sostenendo allo stesso tempo programmi di costruzione della resilienza a lungo termine.
Oggi, 42,3 milioni di persone in tutto il mondo sono sull’orlo della carestia. Tutti insieme, conflitti, cambiamenti climatici e instabilità economica globale creano crisi alimentari nei paesi di tutto il mondo.
“Siamo estremamente preoccupati per il destino dei nostri colleghi scomparsi e stiamo lavorando senza sosta affinché ritornino sani e salvi”, ha detto Ertharin Cousin, Direttrice Esecutiva del WFP.
In cima alla lista ci sono Yemen, Sud Sudan e nord della Nigeria, che affrontano livelli catastrofici di fame acuta, con famiglie, in alcune aree del Sud Sudan e dello Yemen, già nella morsa, o a rischio, dell’inedia e della morte, secondo il rapporto Hunger Hotspots.
Sebbene la maggioranza dei paesi colpiti si trovi in Africa, la fame acuta crescerà rapidamente in molte regioni del mondo – dal