Allarme WFP: con il conflitto che entra nella sua quarta settimana, aumentano fame e disperazione a Gaza
Nel magazzino erano presenti alcuni dei rifornimenti provenienti dai camion di aiuti umanitari provenienti dall'Egitto destinati alla distribuzione alle famiglie sfollate. Il magazzino conteneva circa 80 tonnellate di generi alimentari misti, principalmente cibo in scatola, farina di frumento e olio di girasole.
“Questo è un chiaro segno che le persone stanno perdendo la speranza e ogni minuto che passa diventano sempre più disperate. Sono affamati, isolati e soffrono violenza e immensa sofferenza da tre settimane”, ha affermato Samer Abdeljaber, Rappresentante e Direttore WFP per la Palestina. “Abbiamo bisogno di una pausa umanitaria per poter raggiungere le persone bisognose con cibo, acqua e beni di prima necessità in modo sicuro ed efficace. Serve con urgenza maggiore accesso, serve che il rivolo di rifornimenti diventi un flusso di rifornimenti”.
Anche la carenza di carburante e la perdita di connettività minacciano di bloccare le operazioni umanitarie. Senza ulteriori forniture di carburante, i panifici che collaborano con il WFP a Gaza non sono più operativi e i trasportatori non possono consegnare il cibo dove è necessario.
Il WFP prevede di fornire una vitale assistenza alimentare a oltre un milione di persone che soffrono la fame e che necessitano di una fornitura costante di cibo. Per soddisfare i bisogni crescenti, servirebbe che, ogni giorno, almeno 40 camion del WFP entrino a Gaza. Finora gli aiuti alimentari e in denaro di emergenza hanno raggiunto oltre 635.200 persone sia a Gaza che in Cisgiordania.
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L’agenzia ONU World Food Programme è la più grande organizzazione umanitaria al mondo impegnata a salvare vite nelle emergenze e la cui assistenza alimentare vuole costruire un percorso di pace, stabilità e prosperità per quanti si stanno riprendendo da conflitti, disastri e dall’impatto del cambiamento climatico.
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