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Grazie all'Italia, pasti a scuola per 5.000 studenti migranti in Colombia

Grazie al sostegno della Cooperazione Italiana allo Sviluppo, oltre 5.000 studenti migranti in Colombia hanno accesso all’alimentazione scolastica. Di pari passo si prosegue la lotta contro la xenofobia e la discriminazione.
famiglia di Liliana migrante venezuelana in Colombia
Liliana con i suoi bambini.

Lo scorso 16 novembre, cinque agenzie delle Nazioni Unite hanno annunciato il loro sostegno ad una coalizione internazionale per i pasti scolastici, con l'obiettivo di fornire nelle scuole, entro il 2030, un pasto nutriente per tutti  gli studenti e le studentesse che ne avessero bisogno; una sfida possibile solo unendo le forze a livello globale.

Attraverso i Programmi di Alimentazione Scolastica, AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) e il WFP sostengono insieme migliaia di bambine, bambini e adolescenti in Colombia, alimentando i loro sogni e rispondendo ad una delle maggiori preoccupazioni delle loro famiglie: la fame.

Ledimar, Luifer e Liliana sono tra i circa 1,8 milioni di migranti venezuelani che attualmente vivono in Colombia, alla ricerca di nuove opportunità. Sono oggi nel nord della Colombia, nel dipartimento costiero e confinante con il Venezuela di “La Guajira”. Liliana ci racconta di come non sia stato affatto semplice prendere la decisione di lasciarsi tutto alle spalle. “Durante il viaggio, i miei figli hanno dovuto cambiare continuamente scuola e paese; abbiamo lasciato la nostra famiglia laggiù. Il cambiamento è stato repentino e sentono tuttora la mancanza dei nonni e degli amici”.

“Quando siamo arrivati in Colombia, non avevamo mezzi sufficienti per comprare divise e materiale scolastico”. Dopo diversi tentativi, Liliana è finalmente riuscita ad assicurare un posto ad entrambi in una scuola non molto lontana da casa.

Attualmente, l'AICS sostiene il Programma Alimentazione Scolastica (PAE) e lavora con governi e partner, come il WFP, affinché bambine, bambini  e ragazzi in età scolare continuino a ricevere un sostegno che soddisfi le loro esigenze alimentari e nutrizionali durante la crisi da COVID-19. Grazie a questo contributo, più di 4.000 studenti migranti nella città di Cúcuta (nel dipartimento Norte de Santander) e poco più di 1.000 a Riohacha (La Guajira) ricevono pasti caldi e spuntini nutrienti. Assicurando l'alimentazione dei più piccoli in casa, si consente ai genitori l’impiego del denaro in altre necessità come l'affitto e l'abbigliamento. 

“I pacchi alimentari sono di grande aiuto in casa”, afferma Liliana mentre ci illustra la complessità della situazione, aggravata dalla pandemia e dalle sfide ad essa collegate, fra cui la vasta chiusura delle scuole in Colombia. “Dei prodotti presenti nel pacco, ciò che preferiscono è la pasta”, dice Liliana guardando i suoi figli sorridere, “quella e i fagioli”, anch’essi inclusi tra i prodotti e che insieme all'arepa rappresentano una pietanza che da tempo unisce colombiani e venezuelani. 

Carlos Arturo Merlano Blanco, preside dell’Istituto Educativo José Arnoldo Marin spiega che, prima che programmi di questo tipo esistessero, vi erano studenti sottopeso che non avevano accesso ad un’alimentazione bilanciata nelle loro case. Adesso, attraverso il Programma, si assistono bambine e bambini affinché ricevano una buona nutrizione e migliorino la loro alimentazione, influenzando di conseguenza il loro rendimento scolastico. Il preside aggiunge che “gli studenti migranti, arrivati in situazione di sottopeso, sono poi riusciti a recuperare la loro forma, e così, affrontare in maniera migliore la loro vita quotidiana”. 

Adesso che le scuole iniziano gradualmente a riaprire Ledimer e Luifer vogliono tornarci. Entrambi non vedono l'ora di rivedere la loro insegnante o “la seño”, come sono soliti chiamarla, e mangiare in mensa quei cibi che tanto amano.   

Ledimar ci racconta di quanto sia felice di poter tornare “a sommare e sottrarre”, la sua materia preferita è infatti la matematica. 

Così, il sostegno del WFP attraverso il PAE diviene analogamente fondamentale nel promuovere la permanenza scolastica, incentivando in bambine, bambini e adolescenti la continuità scolastica nel tempo, e contribuendo alla diminuzione dell'assenteismo e dell'abbandono scolastico.   I risultati del monitoraggio del WFP in Colombia mostrano che, nel 2020, e nonostante il COVID-19, in dipartimenti come La Guajira, il tasso di permanenza scolastica ha raggiunto l'86% tra gli studenti migranti e l'87% tra gli studenti colombiani.

Luifer dice emozionato di voler tornare a giocare a calcio: “Mi piace fare il portiere!”, esclama.  

I due confessano di sentire la mancanza dei loro amici, sebbene dicano di non averne molti.  Infatti, oltre alle diverse difficoltà economiche che regolarmente affliggono le famiglie migranti, e che spesso impediscono loro di soddisfare i propri bisogni primari, ci sono delle sfide aggiuntive, come la stigmatizzazione e la xenofobia, fenomeni che mettono seriamente a rischio la loro vita e quella dei  loro familiari e purtroppo sempre più radicate nei paesi ospitanti.

Come parte del supporto olistico fornito dal WFP a circa 140.000 studenti in 5 dipartimenti della Colombia, tra cui più di 57.000 migranti, è stata elaborata la strategia “Che sapore ha l'uguaglianza?”, volta a generare un cambiamento sociale, facendo prevenzione contro xenofobia, violenza e discriminazione, partendo proprio dal cibo ed enfatizzando quei piatti, come l’arepa, che da sempre accomunano i due Paesi.

immagini bambini che sapore ha l ugugaglianza



In qualità di organo esecutivo della Cooperazione Italiana, l'AICS è responsabile delle attività tecniche e operative relative alla formulazione, finanziamento, esecuzione, supervisione e valutazione delle iniziative di cooperazione. In tema di migrazione, l'AICS fornisce una risposta onnicomprensiva, attraverso l’erogazione di mezzi di sussistenza, il mantenimento e il miglioramento degli insediamenti, le attività di protezione e prevenzione dei flussi migratori, l'assistenza umanitaria e di emergenza, e ponendo particolare rilievo alla tutela dell'infanzia. Il PAE è oggi una realtà per oltre 5.000 studenti, e come sottolinea il preside Merlano “è uno strumento capace di generare un effetto positivo non solo sul loro comportamento e attitudine, ma anche nella sfera accademica e formativa!”.



Contatti: 

Laura Suárez laura.suarez.ext@aics.gov.it

Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo

Lorena Peña lorena.pena@wfp.org

Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite in Colombia

 

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