Roma, 27 dicembre 2006 - Nel periodo dell'anno in cui la generosità si fa più sentire, ci sono buone notizie per i bambini che soffrono la fame nel mondo.
Le agenzie inoltre hanno indicato che le chiusure diffuse delle strutture scolastiche in risposta alla pandemia di Covid-19 comportano un rischio senza precedenti per l’istruzione e per il benessere dei bambini, in particolare per quelli più marginalizzati che contano sulla scuola per l’istruzione, la salute, la sicurezza e la nutrizione.
Roma/New York – Nel mondo, il numero delle persone che soffrono la fame è salito a 828 milioni nel 2021. Si tratta di un aumento di circa 46 milioni di persone dal 2020 e 150 milioni di persone dallo scoppio della pandemia di COVID-19 (1).
ROMA/NEW YORK – Dall’inizio della pandemia da COVID-19, a causa della chiusura delle scuole sono venuti a mancare oltre 39 miliardi di pasti scolastici.
Nei due governatorati settentrionali di Gaza, dove rimangono intrappolate circa 300.000 persone, si prevede la carestia tra qui e maggio. La prima soglia di carestia relativa all’insicurezza alimentare acuta è già stata ampiamente superata, mentre la malnutrizione acuta tra i bambini al di sotto dei cinque anni sta procedendo a un ritmo record verso la seconda soglia di carestia.
Gli impatti climatici estremi come siccità, ondate di calore e inondazioni sono una delle principali cause della fame, distruggendo raccolti e terreni agricoli, decimando mezzi di sussistenza e devastando comunità già vulnerabili.