“La guerra in Sudan rischia di innescare la più grande crisi alimentare al mondo”, è l'allarme lanciato dalla Direttrice esecutiva McCain. “Venti anni fa, quella del Darfur fu la più grande crisi alimentare del mondo e il mondo si mobilitò per rispondere. Oggi però il popolo sudanese è stato dimenticato.
L'impatto dei cambiamenti climatici su chi soffre la fame e gli interventi del PAM
Continua il dibattito sull’impatto dei cambiamenti climatici, ma una cosa è certa: gravi fenomeni meteorologici si manifestano in modo sempre più frequente e con effetti sempre più rilevanti, come dimostrano le recenti inondazioni in Africa.
I trasferimento di denaro si stanno rafforzando, offrendo alle persone che rischiano di soffrire la fame un certo grado di autonomia
Per coloro che operano al di fuori della comunità umanitaria i trasferimenti di denaro possono sembrare una forma di assistenza curiosa, tuttavia nel decennio passato sono diventati un trend globale.
In seguito al terremoto di magnitudo 6.3 che, sabato 7 ottobre, ha colpito la provincia di Herat, nell'Afghanistan occidentale, il WFP è sul posto per fornire assistenza ai sopravvissuti.
I dati nella Classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare (IPC - Integrated Food Security Phase Classification), pubblicati oggi, indicano che prossimi mesi si prevedono 1,95 milioni di persone a Gaza (il 91 per cento della popolazione) che saranno nella fase IPC 3, o più alta, di insicurezza alimentare acuta.
La situazione è particolarmente preoccupante nelle aree in conflitto del Bacino del Lago Ciad e regione Liptako-Gourma (Burkina Faso, Mali e Niger), dove 25.500 persone sperimenteranno la fame catastrofica (fase 5) durante la stagione di magra di giugno-agosto 2023.