Riduzione rischio disastri
- Il 20 per cento
- del lavoro del WFP sulla riduzione del rischio disastri ha luogo nelle operazioni d'emergenza
- Il 70 per cento
- del lavoro del WFP sulla riduzione del rischio disastri ha luogo nei programmi post disastro di costruzione della resilienza
- Circa la metà
- delle operazioni di emergenza e riabilitazione del WFP dell'ultimo decennio hanno aiutato le persone a riprendersi da disastri relativi al clima
I disastri naturali e quelli provocati dall’uomo sono fra le principali cause della fame e della malnutrizione. Essi provocano la perdita di vite umane e dei mezzi di sussistenza, causano la distruzione di abitazioni, di risorse produttive e di infrastrutture, oltre ad influenzare negativamente la disponibilità di cibo e di acqua. Le strategie che le persone adottano per sopravvivere, che possono includere la vendita di bestiame e di strumenti utili alla produzione di cibo, o anche il ritiro dei figli da scuola, possono avere effetti di lunga durata, intrappolandoli in un circolo vizioso di fame e povertà.
Un aspetto essenziale del mandato del World Food Programme (WFP) di combattere la fame globale riguarda la prevenzione, la mitigazione e la prevenzione dei disastri. Circa la metà dei programmi del WFP ha l'obiettivo di fare fronte ai rischi dei disastri naturali e alle ripercussioni sulla sicurezza alimentare, interessando, ogni anno, circa 80 milioni di persone.
Le politiche del WFP sulla Riduzione del Rischio di Disastri indicano un impegno dell'agenzia nella prevenzione della fame e a favore di investimenti sulla preparazione ai disastri e sulle misure di mitigazione. Queste politiche indirizzano l'azione del WFP verso l'implementazione - a livello governativo e delle comunità - del quadro internazionale di riferimento per la riduzione del rischio di disastri adottato a Sendai, in Giappone, nel 2015.
Il WFP collabora con i governi per rafforzare la loro capacità di preparazione, di valutazione e di risposta alla fame provocata dai disastri e per sviluppare politiche e piani nazionali che affrontino l'impatto dei disastri sulla nutrizione.