Fame Zero
Ogni giorno, troppi uomini e donne in tutto il mondo faticano a sfamare i propri figli con un pasto nutriente. In un mondo in cui si produce cibo sufficiente per sfamare tutti, 811 milioni di persone vanno ancora a letto a stomaco vuoto. Nel 2019, 135 milioni di persone in 55 paesi hanno sofferto di insicurezza alimentare acuta. Un numero ancora superiore, vale a dire una persona su tre, soffre di qualche forma di malnutrizione.
Eliminare la fame e la malnutrizione è una delle grandi sfide del nostro tempo. Fra le conseguenze di un'alimentazione scarsa, o sbagliata, non ci sono solo sofferenze e danni alla salute, ma anche un progresso più lento in molte altre aree di sviluppo, come l'istruzione e il lavoro.
Nel 2015 la comunità mondiale ha adottato i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per migliorare la vita della persone entro il 2030. L'Obiettivo 2, Fame Zero, è un impegno a mettere fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere l'agricoltura sostenibile: questa è la priorità del World Food Programme.
I cinque passi verso Fame Zero
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Mettere gli ultimi al primo posto
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Per realizzare il pieno potenziale della nostra economia globalizzata, i governi nazionali devono espandere gli schemi di protezione sociale ai più vulnerabili. Questa opportunità di equa crescita economica porterebbe ad un aumento del potere d'acquisto dei 2 miliardi di persone tra le più povere che, a sua volta, creerebbe una domanda sempre maggiore, con la creazione di nuovi posti di lavoro ed economie locali vivaci. Investire nello sviluppo inclusivo non è solo giusto, ma anche produttivo.
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Dalle fattorie ai mercati
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E' vitale che ci sia cibo nutriente ed economicamente accessibile per tutti, in un mondo che conta 7 miliardi di persone. C'è bisogno di innovazione e investimenti per migliorare l'efficienza dei nostri sistemi di approvvigionamento attraverso lo sviluppo di mercati sostenibili e durevoli. Per sostenere questi mercati, dobbiamo anche migliorare le infrastrutture rurali, in special modo le strade, i depositi e i sistemi elettrici, in modo che gli agricoltori riescano a raggiungere una base più ampia di consumatori.
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Riduzione dello spreco di cibo
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Un terzo dei 4 miliardi di tonnellate di cibo che si producono ogni anno va sprecato, con un costo per l'economia globale di circa 750 miliardi di dollari l'anno. Nei paesi sviluppati, il cibo viene spesso sprecato alla fine della catena di produzione, quando arriva sulle nostre tavole. Nei paesi in via di sviluppo, invece, viene perso nelle prime fasi di produzione, quando i raccolti vengono lasciati a se stessi o non lavorati a causa di poveri sistemi di immagazzinamento o perché gli agricoltori non riescono a far arrivare le proprie merci sui mercati.
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Incoraggiare una varietà sostenibile di colture
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Nel mondo, oggi, quattro colture (riso, grano, mais e soia) rappresentano il 60 per cento di tutte le calorie che si consumano. Fare fronte alle sfide poste dai cambiamenti climatici, dalla disponibilità e dall'accesso al cibo, significherà aiutare gli agricoltori a considerare e identificare una maggiore varietà di colture. Bisognerà lavorare con gli agricoltori per metterli in condizione di accedere agli strumenti e alle competenze necessarie ed educare le comunità sull'importanza nutrizionale di un regime alimentare che comprende una ampia gamma di cibi, per un nuovo mercato.
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La priorità della nutrizione, a partire dai primi 1.000 giorni di vita di un bambino
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Niente è più importante nello sviluppo di un bambino di una buona salute e di una buona nutrizione, specialmente nei primi 1.000 giorni di vita (dal concepimento ai due anni). Per prevenire i deficit di sviluppo e promuovere uno sviluppo sano, bisogna fare in modo che i bambini e le madri abbiano accesso ai necessari cibi nutrienti.
Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

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