Il Network UNHRD e le risposte alle emergenze tra pandemie e bisogni umanitari
Nel 2020 dal Network UNHRD sono state:
- effettuate 1.699 spedizioni per conto di 44 partner in 164 paesi
- spedite merci per un valore di 135,7 milioni di dollari pari a 79.600 tonnellate di beni
- fornito servizi per un valore di 72,3 milioni di dollari
Come si legge nel nuovo Rapporto Annuale 2020 UNHRD, la pandemia da COVID-19 ha comportato una rapida limitazione dei movimenti nel mondo, con la catena degli approvvigionamenti totalmente disarticolata e con i governi impegnati nelle misure di contenimento. Questa situazione ha avuto, ovviamente, forti ripercussioni anche sulle operazioni umanitarie e sulla risposta – in termini sanitari e umanitari – alla pandemia. Per facilitare gli interventi, il WFP ha messo a disposizione il suo expertise logistico e le proprie infrastrutture con la messa a punto di una piattaforma di servizi per i trasporti, a costo zero, per la comunità umanitaria. UNHRD aveva già una piattaforma di servizi e ciò ha consentito al WFP di ampliare l’offerta che il Network aveva dato nelle primissime fasi della pandemia, con servizi come procurement, trasporti, servizi per le pratiche doganali, ecc.
In sintesi, per le operazioni umanitarie richieste dalla pandemia da Covid-19, il WFP con il suo “Piano di risposta umanitaria globale” e grazie al sostegno del Network UNHRD e ai suoi già esistenti servizi, ha raggiunto 157 paesi
- con 1138 spedizioni
- per conto di 58 partner
- per un totale di 24.079 tonnellate di merci/beni
Principali missioni del Network UNHRD e, in particolare della Base di Brindisi, nel 2020
Il 4 agosto del 2020 un’enorme esplosione al Porto di Beirut, in Libano, ha devastato parte della città causando oltre 200 morti e 6.500 feriti mentre si stima che 300.000 persone abbiano dovuto abbandonare le proprie case.
Nel giro di 24 ore, su richiesta della Cooperazione italiana allo Sviluppo, da UNHRD/Brindisi sono partite 8,5 tonnellate di forniture sanitarie e chirurgiche arrivate a Beirut 48 ore dopo l’esplosione. Nei tre giorni successivi, da Brindisi altri voli sono partiti per Beirut con generatori, beni logistici e unità mobili per lo stoccaggio degli aiuti in modo di alleggerire la pressione sulle installazioni locali. Atri 13 invii sono avvenuti nel 3 mesi successivi per conto di 6 partner del Network UNHRD (Cooperazione italiana, Cascos Blancos e OMS oltre che UNDP).
Il 2 novembre 2020, la Somalia è stata investita dal ciclone Gati, con forti piogge, venti e inondazioni, soprattutto nella regione di Puntland.
In risposta a questa emergenza, UNHRD Brindisi ha inviato, per conto della Cooperazione italiana allo Sviluppo, 14 tonnellate di aiuti d’emergenza compresi kit contro la malnutrizione e contro il colera, tende, depuratori d’acqua, ecc.
Da UNHRD/Dubai, sono state inviate numerose attrezzature per conto del WFP e del Cluster Logistico per sostenere l’operazione umanitaria in Yemen.
Da UNHRD/ Panama sono partiti gli aiuti, a novembre 2020, per l’emergenza umanitaria causata dagli uragani Eta e Iota, che hanno provocato numerose distruzioni in una vasta regione del Centro e del Sud America. Tra i partner a cui la Base di Panama ha dato sostegno vi sono, tra gli altri, l’UNICEF e l’Agenzia spagnola per la cooperazione Internazionale (AECID).
Altre operazioni, nel 2020, hanno interessato la Base UNHRD di Kuala Lumpur che ha dato sostegno a numerosi partner nella risposta all’emergenza Covid-19, oltre che a IOM e UNHCR impegnati nell’assistenza ai migranti in Malesia.
Infine, la Base UNHRD/Accra, nel 2020, ha ridotto la propria “impronta energetica” con l’installazione di pannelli solari e l’adozione di altre misure di risparmio energetico.
Breve storia della Base UNHRD di Brindisi e del Network
Nata da un progetto comune dell’Italia e del World Food Programme (WFP) alla fine degli anni Novanta, la Base di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite (UNHRD) di Brindisi è diventata un modello di riferimento a livello mondiale per le attività di preparazione e risposta alle emergenze. La struttura è nata nel 2000 ma le sue origini risalgono a oltre 15 anni prima.
Sull’esempio di Brindisi, sono poi nate le Basi negli Emirati Arabi Uniti, in Ghana, Malesia, Panama e Spagna a formare l’UNHRD Network, una rete di basi logistiche umanitarie gestite dal WFP al servizio dell’intera comunità umanitaria internazionale.
UNHRD è uno strumento del WFP e della comunità internazionale per la preparazione e la risposta rapida alle emergenze umanitarie in grado di inviare, nel giro di 24-48 ore dall’insorgere di una crisi, beni di prima necessità e quanto serve nelle prime fasi di un intervento.
La Base UNHRD di Brindisi si trova all’interno dell’aeroporto O. Pierozzi e dell’ex Base USAF San Vito dei Normanni.
UNHRD Brindisi è finanziata dal sistema della Cooperazione italiana allo Sviluppo. Ad utilizzare le base di Brindisi e quelle del Network vi sono quasi 100 entità, tra agenzie ONU, organizzazioni non governative, governi e cooperazioni internazionali.
UNHRD Brindisi dispone di un importante Training Center dove si formano gli operatori umanitari e si simulano interventi in contesti di crisi. Il Centro Training è aperto ai partner UNHRD e all’intera comunità internazionale.
Ricerca e innovazione sono anch’esse presenti a UNHRD Brindisi grazie ad un LAB dove si testano soluzioni innovative per rendere più efficiente la catena di approvvigionamento e distribuzione (supply chain). Si tratta spesso di soluzioni semplici ma di grande impatto e sostenibilità come, ad esempio, la messa a punto di sistemi refrigeranti per evitare che beni deperibili si surriscaldino con le alte temperature, o le cucine che funzionano grazie al calore del sole.
A Brindisi vi è anche il Centro Servizi Globale delle Nazioni Unite (UNGSC), una base logistica a supporto delle operazioni di pace. Insieme a UNHRD formano uno dei più importanti centri operativi delle Nazioni Unite.