I pacchi alimentari del WFP. Cosa sono e a che servono?
Che cosa si intende per pacco alimentare?
In genere, per pacco alimentare intendiamo una selezione di prodotti alimentari o, in alcuni casi, denaro, che forniamo alle persone che hanno bisogno della nostra assistenza. Può avvenire nel corso di un'emergenza o di una crisi prolungata, che si tratti di sfollati a causa di un conflitto, o comunità coinvolte in un disastro climatico o altri motivi. Il WFP ha utilizzato pacchi alimentari in diverse emergenze in corso, tra cui quelle nella Repubblica Democratica del Congo, a Gaza, in Sudan e in Ucraina, in aggiunta ad altri tipi di supporto che le persone ricevono. La scelta del cibo che un pacco alimentare contiene si basa sulle esigenze nutrizionali delle famiglie e su contesti geografici e culturali.
A cosa serve esattamente il pacco alimentare?
Un pacco alimentare serve a soddisfare i fabbisogni alimentari o nutrizionali quotidiani delle persone. Nei contesti in cui le persone dipendono interamente dal WFP per l'assistenza alimentare, cerchiamo di fornire le 2.100 calorie standard di cui ogni persona ha bisogno ogni giorno, con il giusto equilibrio di macronutrienti (come grassi, proteine) e micronutrienti (come vitamina A e ferro), in linea con gli standard delle Nazioni Unite.
Laddove sono presenti alti livelli di malnutrizione, aggiungiamo cibo speciale, ricco di nutrienti e in calorie, per donne incinte e che allattano e bambini sotto i cinque anni.
Cosa contiene un pacco alimentare?
Il contenuto di un pacco alimentare varia da luogo a luogo. In genere si tratta di cereali, legumi, olio vegetale e sale iodato. I cereali possono essere grano, mais, riso, sorgo, miglio o altri tipi di grano. I legumi includono lenticchie, diverse varietà di fagioli e piselli gialli spezzati. Laddove possibile, il WFP cerca di acquistare cibo da fornitori locali e aumentare la percentuale di farina di grano, farina di mais e riso fortificati.
Come decidiamo il contenuto di un pacco alimentare?
Il pacco alimentare viene creato in base alle preferenze alimentari e alle diete locali, ove possibile. Monitoriamo ciò che è disponibile sul mercato locale e ciò che le persone acquistano, così da assicurarci di fornire i tipi di cibo che le persone sono solite consumare. A seconda del buon funzionamento o meno dei mercati locali, il pacco alimentare può anche essere in forma di denaro o voucher anziché di cibo vero e proprio. Stimiamo quanto in media una famiglia dovrebbe spendere per procurarsi cibo nei mercati locali, noto come paniere di spesa minima. Quindi utilizziamo questa cifra per determinare la quantità di denaro che forniamo alle famiglie che sosteniamo.
Come adattiamo il pacco alimentare alle norme culturali?
Il WFP studia i significati culturali dei diversi cibi e le preferenze nonché le pratiche alimentari delle comunità, per rispettare credenze, rituali, tabù e tradizioni delle comunità oggetto della nostra assistenza. Ad esempio, in molti paesi africani, il mais giallo, anche se è nutriente e ricco di vitamina A, è culturalmente percepito come destinato al consumo animale, in questo caso viene dunque sostituito con il mais bianco. Coinvolgiamo anche i governi dei paesi in cui operiamo nelle discussioni sul contenuto dei pacchi alimentari.
Come informiamo le persone del contenuto dei pacchi alimentari?
Il WFP comunica regolarmente con le persone in merito all'assistenza che forniamo, attraverso diversi canali, quali per esempio SMS, bacheche e briefing di persona con le comunità per spiegare quando arriva l'assistenza alimentare e in cosa consiste. Come principio generale, le scatole con le razioni del WFP contengono sempre informazioni scritte, come ad esempio: "Questa scatola contiene 10 kg di riso, 15 kg di fagioli" e così via.
I pacchi alimentari vengono riciclati?
Il WFP ha una politica ambientale che gli uffici nei vari paesi integrano nelle loro operazioni nazionali. In alcuni paesi, le persone sono tenute a restituire i contenitori una volta terminato il prodotto. Collaboriamo con le organizzazioni locali per convertire lattine o contenitori di plastica in contenitori per la semina di cibo o ricicliamo sacchi di cibo in altri prodotti utilizzabili ed ecocompatibili. In Bangladesh, ad esempio, i rifugiati Rohingya guadagnano un reddito trasformando i rifiuti di imballaggio in prodotti vari come portafogli, borse e tappetini. In Kenya, il materiale può andare a diverse organizzazioni locali che lo trasformano in borse, sandali e altri articoli.