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Formiche, uova di uccello e volpi delle Ande: conoscenze ancestrali aiutano le comunità a prevedere il tempo e prepararsi ai disastri ambientali

La Bolivia sta lavorando con il World Food Programme (WFP) per integrare i tradizionali metodi di previsione meteorologica nel Sistema Nazionale di Allerta Precoce (National Early Warning System).
, Simona Beltrami, WFP

Se gli uccelli che vivono sulle sponde del Lago Titicaca nidificano ad un'altezza elevata rispetto al livello dell'acqua, significa che le acque si alzeranno e che molto probabilmente si verificheranno inondazioni. Il periodo giusto per seminare il raccolto è durante la fioritura dei fiori totora; l'ululato della volpe delle Ande suggerisce se ­seminare nelle pianure oppure negli altopiani. Da secoli, gli abitanti delle Ande boliviane fanno affidamento su segnali naturali — o bioindicatori — per prevedere le condizioni meteorologiche e decidere cosa, quando e dove piantare.

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L'altezza in cui gli uccelli quiri quiri posizionano il loro nido sulle sponde del Lago Titicaca indica la quantità di pioggia prevista. Foto di PROSUCO

Poi sono arrivati i moderni metodi di previsioni meteorologiche e i satelliti. Un numero sempre crescente di giovani si è spostato verso le città in cerca di opportunità, perdendo il contatto con la saggezza delle tradizioni dei loro antenati. La capacità di leggere i segnali della natura tramite le piante, il comportamento degli animali, l'allineamento delle stelle, il vento, o l'umidità, sembrava destinata a svanire: una faccenda ormai superata, quasi una superstizione, rimpiazzata dai nuovi sistemi di previsioni meteorologiche, più affidabili ed avanzati.

Ma non tutto è andato perso, grazie all' impegno del governo boliviano nel cercare di preservare e valorizzare la cultura indigena, la conoscenza dei bioindicatori è stata sistematicamente riscoperta e rivalutata. L'organizzazione non governativa PROSUCO lavora su questo da oltre 10 anni con risultati sorprendenti anche per i più giovani membri della comunità.

"Inizialmente ero scettica, poi ho iniziato a seguire i bioindicatori che mio nonno mi aveva insegnato, e ora non lo sono più," spiega Lidia Mondaque, consigliera comunale di Villa Abecia, un paesino a 2.311 metri sul livello del mare, nel dipartimento di Chuquisaca, nel sud del paese.

"Devi saper osservare, prendiamo le formiche, per esempio. Quando costruiscono nidi sai che sta per piovere, per questo li preparano."

Le previsioni basate su bioindicatori si sono dimostrate valide integrazioni agli studi degli osservatori. Non solo forniscono informazioni più dettagliate, ma sono anche le uniche in grado di dare indicazioni su dove e quando seminare diverse tipologie di colture.

"Devi saper osservare, prendi le formiche. Quando costruiscono nidi sai che sta per piovere, per questo li preparano."

Queste informazioni sono preziose in Bolivia, uno dei paesi dell'America Latina più colpiti dalle conseguenze del cambiamento climatico, dove non è raro che le comunità siano colpite da due disastri naturali nel corso di un anno.

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La Bolivia è uno dei paesi dell'America Latina ad aver subìto maggiormente le conseguenze del cambiamento climatico. Foto: WFP/Morelia Eróstegui

"Gli effetti del cambiamento climatico hanno colpito duramente le famiglie che vivono in zone rurali" spiega Elisabeth Faure, rappresentante nazionale del World Food Programme in Bolivia. "C'è bisogno di strumenti accurati, che permettano loro di fare scelte consapevoli, che le aiutino ad affrontare le sfide legate al cambiamento climatico."

Il WFP collabora con il governo della Bolivia per mitigare le minacce poste dal cambiamento climatico. Tra gli ambiti di collaborazione, c'è anche l'inserimento delle predizioni basate su bioindicatori nel Sistema Nazionale di Allerta Precoce (l'Early Warning System ), che tiene aggiornati su eventuali eventi climatici.

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Se le macchie sulle uova di liqui liqui sono grandi, sarà un buon anno per la coltura delle patate; se invece sono piccole, la produzione di quinoa sarà buona. Foto: PROSUCO

"Insieme al governo, abbiamo sviluppato un'app che permette alle persone di usare i loro telefoni cellulari o tablet per registrare gli indicatori e condividerli in tempo reale," racconta Boris Arias, responsabile del progetto per il WFP.

Oltre ai benefici pratici, questo progetto ha anche notevoli implicazioni da un punto di vista socio-culturale. Le giovani generazioni contribuiscono ad utilizzare tecnologie moderne per preservare e sistematizzare la conoscenza che viene tramandata di generazione in generazione. Così facendo, imparano a leggere e fidarsi dei segnali, evitando che queste tradizioni vadano perse.

"La conoscenza ancestrale degli indigeni è divenuta una risorsa disponibile a tutti e uno strumento valido tanto quanto i moderni metodi di previsioni meteorologiche per il Sistema Nazionale di Allerta Precoce del governo" spiega Oscar Cabrera, dal Vice Ministero della Difesa Civile in Bolivia. "Non era mai successo prima."

La creazione di un sistema che permette agli osservatori locali di raccogliere gli indicatori naturali e passare le informazioni al Sistema Nazionale di Allerta Precoce è parte di un progetto realizzato a partire dal luglio 2018 dal WFP e dal Vice Ministero della Difesa Civile, grazie al sostegno della Direzione Generale degli Auti Umanitari e della Protezione Civile della Commissione Europea (ECHO).

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Le opinioni espresse in questo articolo non rappresentano la posizione ufficiale dell'Unione Europea. La Direzione Generale per la Protezione Civile e per le Operazioni di Aiuto Umanitario della Commissione europea non è responsabile dell'utilizzo che può essere fatto delle informazioni sopra citate.