UNICEF e WFP insieme per proteggere dal gelido inverno i bambini siriani rifugiati nei campi di Za’atari e Azraq
Amman. Ognuno di loro riceverà 14 dinari giordani in modo che le famiglie possano acquistare abiti invernali. Quest’assistenza economica una tantum dell’UNICEF aiuterà i bambini di circa 13.000 famiglie vulnerabili nei due campi attraverso i voucher elettronici del WFP già utilizzati per le scorte alimentari (e-card).
Questo sostegno dell’UNICEF può essere utilizzato per acquistare vestiti per l’inverno, stivali, guanti, pantaloni, cappotti e sciarpe presso i supermercati nei campi che hanno un accordo con il WFP (fino al 31 gennaio 2015).
Le famiglie rifugiate nei campi vengono informate attraverso SMS, poster, volantini e incontri con i leader comunitari nei campi.
“È fondamentale assicurare che i bambini siano protetti dalle dure condizioni metereologiche, perché stiano bene e possano continuare a giocare e a frequentare la scuola”, ha dichiarato Robert Jenkins, Rappresentante UNICEF. “L’UNICEF insieme al WFP, sostiene programmi per affrontare l’inverno con aiuti economici, in modo che le famiglie possano scegliere e comprare gli abiti invernali necessari per i propri figli”, ha aggiunto.
“Quando abbiamo lanciato il programma di e-card del WFP, la prospettiva era di creare una piattaforma utilizzabile anche dalle altre agenzie per garantire assistenza ai rifugiati siriani”, ha detto Dorte Jessen, Vice Coordinatore dell’Emergenza in Giordania per il WFP. “Siamo entusiasti che l’UNICEF sia la prima agenzia a raggiungere i rifugiati siriani con il programma per affrontare l’inverno, attraverso le e-cards del WFP nei negozi già partner nei campi; questo permetterà di fornire vestiti invernali nel periodo più freddo dell’anno”.
Il programma dell’UNICEF per affrontare l’inverno in Giordania sta raggiungendo oltre 102.000 bambini vulnerabili in collaborazione con l’UNHCR, il WFP e partner non governativi. Il programma di assistenza economica e il supporto in beni per affrontare l’inverno è stato reso possibile grazie al generoso sostegno dei governi di Canada, Germania e USA attraverso lo State Department’s Bureau of Populations, Refugees, and Migration.