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Una buona alimentazione per rendere più efficaci le cure dei sieropositivi

Una buona alimentazione per rendere più efficaci le cure dei sieropositivi
Il WFP si appella al personale sanitario, ai governi e agli altri partner affinché includano un ingrediente semplice eppure vitale nella cura delle persone che vivono con l’HIV: una sana alimentazione.

VIENNA - “Esistono sempre più prove che il sostegno nutrizionale ed alimentare è essenziale per aiutare le persone sieropositive a vivere più a lungo con l’HIV e per migliorare l’efficacia delle cure”, ha detto Martin Bloem, a capo della divisione Nutrizione e HIV del WFP.



“Se le persone non hanno accesso al cibo, è difficile assumere gli antiretrovirali e contemporaneamente aumenta il rischio che esse abbandonino le cure. Tra i pazienti malnutriti che iniziano la terapia antiretrovirale (ART), il rischio di morte è tra due e sei volte maggiore rispetto a chi riceve un nutrimento appropriato”, ha aggiunto Bloem nel corso della conferenza 2010 sull’AIDS, che si tiene in questi giorni a Vienna.



Il WFP è  il più grande fornitore di cibo alle persone con l’HIV e alle loro famiglie, oltre che alle persone che soffrono di tubercolosi: lo scorso anno, l’agenzia ha fornito cibo a 2,9 milioni di persone in 47 paesi.



Le persone che vivono con l’HIV hanno bisogno di maggiori calorie per meglio combattere il virus. I bambini sieropositivi necessitano dal 50 al 100 per cento in più di calorie rispetto a un bambino negativo all’HIV, mentre un adulto ha bisogno anche del 30 per cento in più di calorie man mano che la malattia progredisce.



L’approccio del WFP si prefigge due obiettivi: migliorare le cure attraverso un sostegno nutrizionale e alimentare; ridurre gli effetti dell’AIDS sugli individui e sulle loro famiglie attraverso reti di protezione sociale efficaci come le razioni familiari, il trasferimento di contante o la fornitura di voucher necessari a procurarsi il cibo.

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WFP