Un ragazzo sfollato del Pakistan: “Preferirei essere in classe"
Swabi, 29-05-2009 - Shahzad Ali, 11 anni, da grande vuole fare il dottore. E’ un sogno piuttosto comune in questa parte del mondo. Shahzad, dotato di un’insolita lungimiranza per un bambino della sua età, ha già deciso che si specializzerà in ortopedia. Ora, purtroppo, è molto lontano dalla sua scuola e dai suoi studi."Abbiamo dovuto lasciare Bruner, dove eravamo felici, e adesso viviamo una vita miserabile"
La sua famiglia è stata costretta a fuggire da una situazione in continuo peggioramento e dalle incessanti operazioni militari, come altre decine di migliaia di persone provenienti da Buner e dalla vicina valle di Swat.
"Abbiamo dovuto lasciare Bruner, dove eravamo felici, e adesso viviamo una vita miserabile", dice Shahzad sconsolato, seduto su due sacchi di grano e su uno di razioni di cibo inviato dal WFP nel distretto sud di Swabi, a Bruner. Quello di Swabi è uno dei distretti dove hanno trovato rifugio molte delle persone sfollate da Swat, Bruner e Dir.
Mentre aspetta che il padre porti le razioni di cibo che gli sono state date, Shahzad ammette che le cose potrebbero perfino andare peggio e che l'assistenza alimentare ha raggiunto gran parte degli sfollati. Ma è molto preoccupato perchè sa che in ballo c’è il suo futuro e che in questo momento dovrebbe essere nella sua classe.
Per rispondere con prontezza alle necessità degli sfollati, il WFP sta inviando una straordinaria quantità di grano, farina, riso, zucchero e legumi, da distribuire nei centri di assistenza e nei campi.
Nel centro di Kunda Mor, sempre nello Swabi, Ikram Hashmi si ferma un attimo per parlare mentre trasporta sulle sue spalle le razioni di cibo per la sua famiglia. E’ soddisfatto degli aiuti che riceve la sua famiglia ma si lamenta del fatto che per prendere da mangiare bisogna aspettare in lunghe file.
Qualcosa come 22 centri umanitari sono stati allestiti nella provincia della frontiera nord ovest, cinque solo nel distretto di Swabi. Mentre altri saranno presto aperti nei vari distretti della provincia.
Intanto, è stata organizzata una sorta di banca del cibo ad Azakhel, vicino Peshawar, per raccogliere le tantissime donazioni in cibo provenienti dai cittadini, dalle società e dalle autorità governative pakistane.