Skip to main content

A un anno dalle devastazioni del ciclone Nargis, parla Chris Kaye da Myanmar

La devastazione causata da Nargis – il ciclone che, il 2 maggio 2008, ha colpito il delta dell’Ayeyarwaddy, a Myanmar – è ancora visibile, e c’è ancora molto lavoro da fare, per il WFP. Chris Kaye, Rappresentante del WFP a Yangon, ricorda che, a causa del ciclone, a molti mancano ancora i mezzi di sostentamento.

Bangkok, 30-04-09 - A distanza di un anno, ampi tratti di terreni destinati all’agricoltura, nel delta, rimangono non coltivati. Le case distrutte dal ciclone devono essere ancora ricostruite. Una mancanza di rifornimenti, di acqua potabile per esempio, continua ad ostacolare la ripresa.

Per il WFP, ciò significa che le distribuzioni d’emergenza di cibo per la popolazione più povera e vulnerabile delle zone maggiormente colpite del delta Ayeyarwaddy (una volta conosciuto come il granaio di Myanmar) continueranno fino alla fine dell’anno.

Ripristino dei mezzi di sussistenza

Chris Kaye, Responsabile del WFP a Myanmar, si dice preoccupato per la lenta ripresa : « Le razioni d’emergenza del WFP possono aiutare le famiglie a superare questi momenti difficili, ma gli agricoltori avranno bisogno di denaro per acquistare le sementi, il fertilizzante, gli aratri e il bestiame, tutti beni andati perduti nel delta durante il ciclone. Gli abitanti dei villaggi, che una volta lavoravano a giornata o pescatori, hanno bisogno di riprendere a lavorare, prima di poter ricostruire le case ».

Nuovi programmi di assistenza alimentare Nei 12 mesi passati, il WFP ha modulato gran parte della propria assistenza per meglio rispondere ai bisogni dei più poveri. Sono stati messi in atto nuovi programmi per aiutare le comunità a ripristinare i canali di contenimento per le risaie e le strade, vitali per la ripresa economica.

Kaye ha detto che ci sarà bisogno di assistenza economica e di investimenti a lungo termine.

”Malgrado la distruzione totale causata da Nargis, ogni giorno continuo ad essere testimone dell’incredibile resistenza della gente di Myanmar, mentre ricompone pezzo dopo pezzo la propria esistenza con grande determinazione, lavorando per ricostruire case, seminare campi e ricostituirsi i mezzi di sussistenza” ha detto Kaye.

La devastazione del ciclone

Un anno fa, la furia del ciclone spazzò via interi villaggi, causando la morte di oltre 140.000 persone. Oltre 2,4 milioni di persone rimasero senza tetto, cibo o mezzi di sussistenza.

Nelle settimane e nei mesi che seguirono, il WFP portò nel paese cibo sufficiente a mettere in atto un’imponente operazione che riuscì a raggiungere oltre 1 milione di persone.

Nel delta dell’Ayeryarwady, zona maggiormente colpita dal ciclone, si trovano vasti campi agricoli e risaie e, prima del ciclone, sulle sue coste era presente una florida industria ittica.