Sospesa assistenza alimentare ai rifugiati siriani. WFP mette in guardia: un terribile impatto mentre si avvicina l'inverno
Il programma di buoni alimentari permette ai rifugiati siriani poveri, in Giordania, Libano, Turchia, Iraq ed Egitto, di acquistare cibo nei negozi locali. Senza i buoni alimentari del WFP, molte famiglie soffriranno la fame. Per i rifugiati, che già faticano a sopravvivere al duro inverno, le conseguenze di questa interruzione dell’assistenza saranno devastanti.
“Una sospensione dell’assistenza alimentare del WFP metterà in pericolo la salute e la sicurezza di questi rifugiati e potrà causare ulteriore tensione, instabilità e insicurezza nei paesi ospitanti”, ha detto Ertharin Cousin, Direttore Esecutivo del WFP, in un appello ai donatori. “La sospensione dell’assistenza alimentare del WFP sarà un disastro per molte famiglie già sofferenti”.
I rifugiati siriani che vivono nei campi e in sistemazioni di fortuna in tutta la regione non preparati ad affrontare un altro rigido inverno, specialmente in Giordania e in Libano, dove molti bambini non hanno né scarpe né indumenti adatti. Molte tende sono ricoperte di fango e le condizioni igieniche stanno diventando estremamente precarie.
Cousin ha detto che le operazioni WFP per l’emergenza siriana versano in una situazione finanziaria critica. Molti impegni dei donatori sono da loro disattesi. Il WFP ha bisogno subito di un totale di 64 milioni di dollari per continuare a sostenere i rifugiati siriani nei paesi vicini per il mese di dicembre.
Se nuovi fondi arriveranno a dicembre, il WFP riprenderà immediatamente l’assistenza ai rifugiati che usano i buoni alimentari elettronici per acquistare cibo nei negozi locali. Dall’inizio dell’operazione, il programma WFP di buoni alimentari ha immesso circa 800 milioni di dollari nelle economie dei paesi ospitanti che confinano con la Siria.
“Siamo molto preoccupati dell’impatto negativo che questi tagli avranno sui rifugiati e sui paesi che li ospitano. Questi paesi si sono presi un grosso carico durante tutta questa crisi”, ha detto Muhannad Hadi, Coordinatore dell’emergenza regionale WFP per la crisi siriana.
Dall’inizio del conflitto, nel 2011, il WFP è riuscito, nonostante i combattimenti e i problemi di accesso, a rispondere ai bisogni alimentari di milioni di sfollati in Siria e fino a 1,8 milioni di rifugiati nei paesi vicini – Libano, Giordania, Turchia, Iraq ed Egitto.
Ciò è stato possibile solo grazie ai finanziamenti a lungo termine per le operazioni WFP e alla collaborazione tra lo staff del WFP, le organizzazioni partner e i governi ospitanti nella regione. È vitale che questi finanziamenti e questa collaborazione continuino.
Per ulteriori informazioni:
Vichi De Marchi, Portavoce per l’Italia, WFP/Roma, Tel.: +39 06 6513 2058,
Cell.: +39-348 0517 605, vichi.demarchi@wfp.org