Sette anni di guerra, la Siria continua a soffrire
DAMASCO – Sette anni di guerra in Siria hanno prodotto insopportabili sofferenze a milioni di persone. In molte zone del paese, la violenza ha raggiunto livelli intollerabili mentre una soluzione politica è ancora lontana. Ogni giorno, le famiglie vivono un incubo che sembra non finire mai, sotto i bombardamenti e i colpi di mortaio, e ogni giorno sempre più vite innocenti vengono sacrificate.
Oltre un terzo della popolazione siriana è sfollata, nel tentativo disperato di trovare salvezza. Il continuo spostamento di persone si accompagna ad allarmanti ed alti livelli di fame e di bisogno. Circa 6,5 milioni di siriani soffrono di insicurezza alimentare; altri quattro milioni rischiano di soffrirne – il doppio di un anno fa.
“Ogni giorno che passa senza una soluzione a questa crisi è un altro giorno in cui siamo venuti meno alla popolazione siriana”, ha detto Jakob Kern, Rappresentante e Direttore WFP nel paese. “La priorità assoluta deve essere porre fine al conflitto. Ne risponderemo davanti alla Storia”.
Anche con barlumi di speranza e molte storie di resilienza, i combattimenti continuano ad infuriare senza sosta su diversi fronti: la Ghouta orientale nella Damasco Rurale, nel governatorato meridionale di Dara’a e al nord, a Idlib e Afrin. Sono i civili a subirne le conseguenze peggiori.
“Siamo esseri umani. Siamo civili. Non ci meritiamo tutto questo. I miei bambini hanno fame e non c’è cibo” ha raccontato un abitante nella Ghouta orientale al WFP durante una delle rare consegne di aiuti umanitari a febbraio – rari perché i combattimenti quasi mai si interrompono il tempo sufficiente a permettere ai convogli umanitari di raggiungere l’enclave assediata.
Dall’inizio del conflitto, i prezzi del cibo, saliti alle stelle, sono fuori dalla portata di moltissime persone. Il pane ora costa otto volte di più rispetto a prima della crisi.
Oggi, terribilmente, sette siriani su dieci vivono in povertà estrema.
Il WFP unisce la sua voce all’appello per la pace e invita con urgenza tutte le parti in conflitto a permettere un accesso umanitario sicuro e senza condizioni per la consegna di cibo e altra assistenza salva-vita a quanti ne hanno così disperatamente bisogno.