In seguito al miglioramento della sicurezza alimentare, il PAM termina le sue operazioni in Albania
Tirana, 17-02-06 (comunicato stampa) - Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) annuncia oggi la fine delle sue operazioni, durate quasi un decennio, in Albania, chiudendo ufficialmente la propria sede a Tirana il prossimo 28 febbraio.
“È chiaro che meno persone hanno bisogno di assistenza alimentare ora. E’ nostra speranza che, in futuro, coloro che ne avranno bisogno riceveranno assistenza dal governo” – ha dichiarato Amir Abdulla, Direttore del PAM per il Medio Oriente, l’Asia Centrale e l’Europa orientale. “Lasciamo il paese con la certezza che ci si prenderà cura delle persone più vulnerabili”.
Il PAM forniva assistenza d’emergenza all’Albania dal 1997, in seguito ad un periodo di gravi difficoltà economiche. Nel 1999 ha assistito il paese durante la crisi del Kosovo, quando migliaia di Kosovari scapparono verso l’Albania in cerca di rifugio.
“Nel momento più grave della crisi, quando l’Albania attraversava già un momento molto difficile a causa della povertà e della crescente disoccupazione, iniziarono gli arrivi dei rifugiati”, spiega Abdulla. “L’assistenza del PAM ha aiutato il paese a superare un periodo estremamente delicato”.
Il flusso di rifugiati entrati nel paese nel marzo del 1999 esplose letteralmente in pochi giorni, quando decine di migliaia di rifugiati affamati si riversarono nelle città dell’Albania per sfuggire alle violenze nel Kosovo. In risposta a ciò, il PAM lanciò un’operazione logistica di grande portata volta a garantire cibo a sufficienza per i nuovi arrivati.
Nel 2001 le operazioni del PAM sono passate dall’assistenza allo sviluppo, con l’obiettivo principale di ridurre la povertà, migliorare la sicurezza alimentare delle famiglie e rafforzare la partecipazione delle comunità rurali. Le attività si sono concentrate su tre settori fondamentali: la gestione delle foreste comunali e dei pascoli, l’assistenza sociale alle donne e la costruzione di strutture per le comunità locali con il programma “Cibo in cambio di lavoro”.
Nel luglio 2002 il PAM ha prolungato le proprie attività con un’operazione di assistenza, della durata di 18 mesi, per la costruzione di strutture per le comunità. Il progetto ha raggiunto circa 63.000 persone, soprattutto nelle zone di montagna. Successivamente, nell’aprile del 2004, l’agenzia delle Nazioni Unite ha lanciato un’ulteriore operazione, sempre della durata di 18 mesi, per assistere circa 133.000 albanesi che erano ancora in situazioni economiche molto precarie.
Oggi gli indicatori come la malnutrizione e i livelli di povertà, che il PAM utilizza per stabilire dove fornire la propria assistenza, sono di gran lunga inferiori a quelli che si registrano in molti paesi africani e dell’Asia.
Nel corso degli ultimi nove anni il PAM ha fornito assistenza alimentare all’Albania per un totale di oltre 68 milioni di dollari, grazie al contributo di paesi donatori come il Giappone, il Regno Unito, gli Stati Uniti, la Comunità Europea, il Canada, i Paesi Bassi, la Norvegia, la Svizzera, l’Italia e la Danimarca.
“Abbiamo prolungato le nostre operazioni in Albania per accertarci che nel paese vi fosse una reale ripresa. Adesso pensiamo che è il momento giusto per andare via”, ha dichiarato Mushtaq Qureshi, direttore del PAM in Albania.