Skip to main content

A rischio i voli umanitari per scarsità di fondi

Il Servizio Aereo Umanitario (UNHAS), gestito dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP), incontra crescenti difficoltà a mantenere operativi i voli in molte parti dell’Africa a causa della drammatica scarsità di fondi.

ROMA - I voli trasportano nei luoghi più remoti operatori umanitari che forniscono un’assistenza vitale per centinaia di migliaia di persone, molte delle quali hanno abbandonato le proprie case a causa della guerra o di disastri naturali.In Ciad, UNHAS esaurirà i fondi a disposizione entro il 15 agosto mentre il servizio operativo in Liberia, Sierra Leone e Guinea si troverà con le casse vuote il 30 agosto.

“Trasportiamo migliaia di operatori umanitari in aree del mondo pericolose ed isolate. Come potranno assistere le persone senza questi voli? Come farà il WFP a raggiungere gli affamati? E come faranno i medici a curare gli ammalati? Come potrà la gente avere acqua potabile senza gli ingegneri che aiutano a costruire i pozzi?” chiede Pierre Carrasse, Capo del Settore del Trasporto Aereo del WFP.

In Ciad, sono in media 4.000 operatori umanitari ad utilizzare mensilmente 6 vettori UNHAS per raggiungere 10 destinazioni dove 250.000 rifugiati del Darfur e 180.000 sfollati nell’Est del paese hanno bisogno di assistenza.

Servono 6,7 milioni di dollari per far proseguire le attività del servizio aereo in Ciad fino alla fine dell’anno. Se i fondi non arriveranno entro il 15 agosto UNHAS sarà obbligato a tagliare il numero di aeromobili e di voli operati, sino ad una possibile chiusura del servizio. Il servizio aereo fornito nell’Africa occidentale, che comprende Liberia, Sierra Leone e Guinea, ha bisogno di 3,3 milioni di dollari per mantenere la propria operatività sino a fine anno.

A febbraio, UNHAS è stato obbligato a sospendere il servizio in Costa d’Avorio per mancanza di fondi. Nello stesso mese vi furono tagli nel servizio per il Niger, ma grazie ad una recente donazione del Fondo Comune per le Emergenze delle Nazioni Unite, il servizio aereo in quest’ultimo paese potrebbe riprendere in agosto.

UNHAS opera in Ciad, Sudan, Somalia, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Repubblica Centroafricana, Africa Occidentale e Afghanistan, con un budget, per il 2009, di 160 milioni di dollari. Sino ad oggi, il servizio ha ricevuto meno di 40 milioni di dollari di contributi, con la previsione di ricevere ulteriori 50 milioni di dollari grazie alle quote pagate dalle organizzazioni che utilizzano il tale servizio.