Riprendono le distribuzioni di cibo wfp ad Al-Anbar, il più grande governatorato dell’Iraq
Questa settimana, il WFP ha distribuito le prime razioni di cibo alle famiglie irachene sfollate a Ramadi e Heer, nel governatorato devastato dalla guerra.
Queste distribuzioni portano a 838.000 il numero di persone che, in Iraq, hanno ricevuto l’assistenza del WFP da metà giugno . La situazione umanitaria continua a deteriorarsi a causa del conflitto. Nel paese, più di 1,5 milioni di persone sono sfollate e vivono in condizioni precarie, molte senza accesso a cibo, acqua o altri beni di prima necessità.
A Heet, lo staff del WFP ha incontrato un uomo sfollato, padre di quattro figli, diretto a Baghdad per cercare assistenza medica per sua moglie. Lui e la sua famiglia sono scappati da Heet a gennaio, fuggendo dalle violenze scoppiate nella loro città, Ramadi. L’uomo ha raccontato di vivere con la sua famiglia a casa di parenti, spostandosi a seconda delle necessità. Ha descritto le loro vite e la situazione degli sfollati in Iraq come “una tragedia senza speranza”.
“Il numero degli sfollati a causa delle violenze in Iraq sta aumentando a un ritmo preoccupante. L’accesso a determinate zone resta molto difficile. Da giugno, il WFP e i suoi partner lavorano senza sosta per fornire assistenza alimentare d’emergenza ad oltre 800.000 iracheni sfollati in 10 governatorati”, ha dichiarato Mohamed Diab, Direttore Regionale del WFP per Medio Oriente, Nord Africa, Asia Centrale e Europa dell’Est.
“Sulla base di valutazioni sul livello di crisi alimentare nel paese, stiamo utilizzando nuove rotte per trasportare cibo nel paese e contiamo di raggiungere nei prossimi mesi anche le famiglie sfollate in zone difficilmente accessibili come la regione meridionale di al-Anbar”, ha dichiarato Jane Pearce, Direttore del WFP in Iraq.
Nelle ultime settimane, il WFP ha aumentato il volume delle proprie operazioni in Iraq grazie ad una donazione di 148,9 milioni di dollari fatta nel mese di luglio dal Regno dell’Arabia Saudita. Il contributo ha permesso all’agenzia di rispondere rapidamente alla crisi umanitaria. Questo contributo fa parte di una donazioni di 500 milioni di dollari che l’Arabia Saudita ha fatto alle Nazioni Unite per aiutare il popolo iracheno.