Presidente della Repubblica del Ghana e Presidente della Camera dei Deputati visitano sede generale a Roma e rendono omaggio al lavoro del WFP
Nel corso di una visita ufficiale oggi al quartier generale del WFP a Roma, il Presidente del Ghana, John Dramani Mahama, e la Presidente della Camera dei Deputati, Laura Boldrini, si sono rivolti al Consiglio Esecutivo del WFP.
Nel suo discorso, il Presidente Mahama ha parlato dell’impatto del virus Ebola sulla sicurezza alimentare delle persone che vivono nei tre paesi colpiti, Guinea, Liberia e Sierra Leone: “molte famiglie, questa volta, non sono state in grado di seminare o di fare il raccolto. L’intervento del WFP nel fornire cibo alle famiglie vulnerabili e alle comunità sarà molto utile nel rafforzare la capacità delle famiglie di lottare contro questa malattia in modo più efficace.”
Il Ghana ospita attualmente la Missione UN per la risposta all’emergenza Ebola (UNMEER), che ha il quartier generale nella capitale Accra, dove ha sede anche una delle sei basi del Network di Pronto Intervento Umanitario delle Nazioni Unite (UNHRD), gestito, globalmente, dal WFP. UNMEER coordina la risposta umanitaria in seguito alla diffusione di Ebola nei paesi dell’Africa Occidentale. Il Ghana ospita anche la flotta dei camion del WFP per il sostegno logistico nella regione. Nel sud-est del Ghana si trova Tema Harbour, uno dei corridoi per l’invio internazionale dell’aiuto umanitario.
Il Ghana è anche un convinto promotore dell’istruzione femminile, sostenendo i programmi di scolarizzazione e di razioni da portare a casa del WFP mirati alle ragazze, così come i programmi speciali di nutrizione e le attività del programma del WFP “Acquisti per il Progresso” (Purchase for Progress, P4P) a sostegno dei piccoli contadini nel paese.
“Il Ghana è tra i leader mondiali nel salvare vite umane e sradicare la fame. Questa leadership e questo impegno sono dimostrati dal ruolo del Ghana nella lotta globale e regionale contro il virus Ebola”, ha detto il Direttore Esecutivo del WFP, Ertharin Cousin.
Nel suo discorso al Consiglio Esecutivo, l’Onorevole Boldrini ha sottolineato il sostegno dell’Italia alla sfida “Fame Zero”. “Non si tratta semplicemente di produrre più cibo. La sfida è piuttosto quella di garantire che paesi in difficoltà abbiamo il giusto accesso a quanto producono. Ma questo non è possibile fino a quando le persone non avranno un accesso adeguato a un certo livello di reddito e di istruzione che consenta loro di vivere un’esistenza indipendente e dignitosa”.
Laura Boldrini, che ha lavorato come addetta stampa del WFP dal 1993 al 1998, ha ricordato il lavoro di emergenza del WFP e il periodo in cui ha lavorato per l’agenzia essendo testimone del genocidio in Ruanda e delle guerre in Afghanistan e nella ex Jugoslavia: “si è trattato di un’esperienza indimenticabile che ha modellato il mio modo di essere professionale e personale”.
La Presidente ha anche messo in evidenza come l’impegno dell’Italia sui temi della sicurezza alimentare si esprima nella decisione di dedicare l’Esposizione Universale del 2015, a Milano, al tema “Sfamare il pianeta, energia per la vita”.
Al termine dei loro discorsi, entrambe le personalità ospiti hanno incontrato lo staff del WFP e sottoscritto l’iniziativa del Segretario Generale delle Nazioni Unite “Sfida Fame Zero”.
Lunedì, presso la sede generale del WFP, è stato anche inaugurato il Giardino della Pace alla presenza del Direttore Esecutivo del WFP, Ertharin Cousin, e del Direttore Generale della Cooperazione Italiana allo Sviluppo, Giampaolo Cantini. Si tratta di uno spazio ricco di ulivi, sorto grazie al sostegno del Ministero degli Affari Esteri Italiano e che vuole testimoniare lo stretto legame tra pace mondiale, sicurezza alimentare e ruolo delle agenzie del polo agroalimentare che l’Italia ospita.
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