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Più cibo per i bisognosi – Scatta la seconda fase delle operazioni del PAM in Niger

Niamey - 15-09-05 (comunicato stampa) - Mentre i frutti del raccolto agricolo non sono ancora disponibili in gran parte del Niger, il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) si prepara a dare il via al secondo giro di distribuzione di aiuti alimentari destinati ai più bisognosi nel paese.

“Ora che sta per terminare la prima fase di distribuzione, ci prepariamo ad avviare il secondo giro di forniture alimentari alle persone più bisognose”, spiega Gian Carlo Cirri, Direttore dell’Ufficio del PAM in Niger. “Nonostante abbiamo già aiutato centinaia di migliaia di disperati, il nostro lavoro continua”. In questa seconda fase di distribuzione, che inizia domenica a Marandi, il PAM intende assistere, con razioni di cereali e legumi, 1,7 milioni di persone considerate più vulnerabili. Questa assistenza le aiuterà a sopravvivere sino al prossimo raccolto – momento in cui dovrebbero diventare autosufficienti.

Avendo raggiunto 1,2 milioni di persone su 1,8 milioni - che era l’obiettivo prefissato - il PAM sta concludendo rapidamente questa prima fase di distribuzione di aiuti alimentari. La distribuzione di cibo che viene effettuata dal governo e dalle ONG, Plan International e Catholic Relief Services, mira a raggiungere i restanti bisognosi – ulteriori 1,2 milioni di persone.

Nonstante le disastrose condizioni delle strade e la difficoltà di spostare enormi quantità di cibo coprendo lunghe distanze, ogni giorno almeno 1.300 tonnellate di alimenti lasciano i punti di distribuzione; si tratta di quantitativi sufficienti a sfamare 75.000 persone al giorno. Il PAM dispone ora di un’apposita flotta di 170 camion, ai quali vanno aggiunti i camion messi a disposizione dalle ONG partner del PAM.

Un monitoraggio continuo garantisce che la distribuzione raggiunga le persone più bisognose. Il coordinamento tra il National Food Security Mechanism, il PAM, altre agenzie delle Nazioni Unite e le ONG, consente di includere nel piano della distribuzione nuovi villaggi e comunità nomadi.

Il PAM continuerà a mandare alimenti ai suoi partners fino agli inizi di ottobre quando la distribuzione gratuita di alimenti cesserà per evitare effetti negativi sui mercati. E’ già attivo un sistema di monitoraggio per fornire informazioni sui prezzi dei cereali. La distribuzione cesserà in momenti differenti nelle varie parti del paese seguendo le fasi del raccolto.

Tragicamente, i più piccoli continuano a morire. Le condizioni sono peggiorante anche perché il persistere della pioggia ha aumentato il rischio di malattie come malaria, colera e diarrea. Molti fattori contribuiscono a far aumentare i casi di malattie e malnutrizione: acqua non potabile, mancanza di cure sanitarie di base, maternità ad un’età troppo precoce, l’interruzione troppo brusca dell’allattamento.

Per aumentare l’efficacia degli interventi verso i più bisognosi, il PAM collabora con l’UNICEF e le ONG per fornire una sorta di “razione di protezione” - composta da un misto di soia e granoturco arricchito con minerali, olio e zucchero – alle famiglie dei bambini denutriti che sono nei centri di alimentazione. Si tratta di quantitativi sufficienti a coprire i bisogni di cinque bambini ma che sono destinati alle famiglie per scongiurare il pericolo che le razioni specifiche date ai bambini malnutriti non vengano divise tra i membri della famiglia. Il PAM, in collaborazione con UNFPA, fornisce speciali razioni anche alle donne incinte e che allattano.

Il PAM sta pensando di conservare uno stock alimentare per quanti avranno bisogno di assistenza alimentare anche dopo il raccolto; molti infatti trarranno solo un parziale beneficio dal raccolto, altri ancora saranno bisognosi come oggi. Per combattere la scarsità di cibo di quest’anno, molte famiglie sono state costrette a contrarre debiti che ora devono ripagare. Molti nomadi hanno perso un numero impressionante di capi di bestiame, con effetti disastrosi sulla loro capacità di scambio, che li ha ridotti sul lastrico.

Il PAM pensa, perciò, di mantenere la distribuzione di alimenti ma in modo mirato. La distribuzione si baserà su informazioni raccolte attraverso una prima verifica dei bisogni alimentari, che inizierà questa settimana, e una seconda missione di verifica, più estesa, a ottobre. Ciò consentirà al PAM di valutare il grado attuale di sicurezza alimentare del paese e le prospettive dei prossimi sei mesi.

“Siamo ora in una situazione migliore per dare ai più poveri ciò di cui hanno bisogno e per incidere sulle condizioni strutturali e croniche della povertà in Niger. Il mondo non dovrebbe voltare le spalle al Niger alla ricerca di un nuovo disastro. Se non ci sarà un impegno di lunga durata, ci troveremo nuovamente e presto nella identica situazione di emergenza”, ha detto Cirri.

Le operazioni del PAM in Niger sono coperte economicamente solo per il 58 per cento; servono urgentemente 23 milioni di $ per coprire il costo dell’operazione che ammonta a 57,6 milioni di $. I finanziamenti confermati alla data del 5 settembre ammontano a 33.5 milioni di $. Tra questi; multilaterale (1,8 milioni $), Stati Uniti (5,2 milioni $); Canada (3,2 milion $); GB (2,7 milioni $); Paesi Bassi (2,5 milioni $); Danimarca (2,4 millioni $); Venezuela (1,5 milioni $); Australia (1,5 milioni $); Germania (1,5 milioni $); Belgio (1,2 milioni $); Lussemburgo (1,2 milioni $); Italia (1,2 milioni $); Irlanda (1,2 milioni $); EuropeAid (1,2 milioni $); Turchia (600.000 $); Banca Africana di Sviluppo ($500.000); Finlandia ($366.000); Nuova Zelanda ($349.650); Norvegia ($306.000); Svizzera ($39.062), Monaco ($36.000), i donatori del settore privato (Veolia, Petronas).