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Nuovo studio: gravi effetti della denutrizione sull'economia del Burkina Faso

Nuovo studio: gravi effetti della denutrizione sull'economia del Burkina Faso
OUAGADOUGOU– L’economia del Burkina Faso perde ogni anno circa 409 milioni di franchi CFA (802 milioni di dollari) a causa degli effetti della denutrizione infantile, secondo un nuovo studio reso pubblico oggi nella capitale da François Lompo, Ministro dell’Agricoltura, delle Risorse Alieutiche, della Sanità e della Sicurezza Alimentare, rappresentante di Sua Eccellenza, Ten. Col. Isaac Zida, primo ministro del governo di transizione del Burkina Faso.

Il rapporto “Il Costo della Fame in Africa: l’impatto sociale ed economico della denutrizione infantile in Burkina Faso” mostra che il paese perde ogni anno una quantità considerevole di denaro a causa della denutrizione infantile, attraverso costi più alti della sanità e il costo associato agli oneri supplementari gravanti sul sistema scolastico oltre a una ridotta produttività della forza lavoro. Il rapporto stima che, ogni anno, la denutrizione infantile costi all’economia del Burkina Faso l’equivalente del 7,7 per cento del Prodotto Interno Lordo.

Le conseguenze del deficit di sviluppo sono particolarmente preoccupanti. I deficit di sviluppo (peso ridotto rispetto all’età) si manifestano quando ai bambini mancano i nutrienti essenziali, come proteine, vitamine e minerali, nel feto e nei primi due anni di vita. Le conseguenze dei deficit di sviluppo durano tutta la vita, a partire dall’infanzia : malattie frequenti, scarso rendimento scolastico, ripetizione degli anni scolastici o abbandono della scuola, bassa produttività lavorativa.

Lo studio rileva che in Burkina Faso vi sono più bambini con deficit di sviluppo oggi di dieci anni fa. Inoltre, più della metà della popolazione adulta del paese ha sofferto di deficit di sviluppo durante l’infanzia. Si tratta di oltre 4.743.580 persone in età lavorativa non in grado di realizzare a pieno il loro potenziale a causa della denutrizione.

Nelle aree rurali del Burkina Faso, dove la maggioranza della popolazione è impiegata in attività manuali, si stima che siano stati persi 37.205 franchi CFA (circa 73 milioni di dollari) a causa della ridotta produttività di coloro che da bambini hanno sofferto di deficit di sviluppo. La mortalità infantile dovuta alla denutrizione ha inoltre ridotto la forza lavoro del Burkina Faso del 13,6 per cento.

Lo studio sul Costo della Fame in Africa è un’iniziativa pluri-nazionale guidata dalla Commissione dell’Unione Africana (AUC), con il coordinamento della Nuova Partnership per l’Africa (NEPAD) e con il sostegno della Commissione Economica dell’ONU per l’Africa (ECA) e del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP). 

“Lo studio incoraggia il Burkina Faso e i suoi partner a non fermarsi ad un livello “accettabile” di denutrizione. Il Burkina Faso deve fissare obiettivi ambiziosi per ridurre i deficit di sviluppo, che vadano oltre una riduzione relativa, e raggiungere il target del 10 per cento stabilito per la regione dell’Africa”, ha detto Sua Eccellenza il Primo Ministro del Burkina Faso.

La pubblicazione del rapporto sul Costo della Fame in Burkina Faso rappresenta un’opportunità per richiamare l’attenzione di quanti lavorano nello sviluppo, dei partner con competenze tecniche e finanziarie e dei policy makers sul bisogno urgente di disporre risorse umane e finanziarie adeguate per combattere la denutrizione infantile che mina lo sviluppo del paese.

Lo studio “Il Costo della Fame in Africa” coinvolge 12 paesi ed evidenzia come la malnutrizione non sia solo un problema che riguarda la salute ma anche un fattore di rilevanza economica e sociale, che richiede un impegno e un investimento multisettoriale. Gli studi dimostrano, uno dopo l’altro, come la denutrizione stia compromettendo le economie africane. L’indagine è stata condotta in otto paesi, tra cui il Burkina Faso.

La Banca africana di Sviluppo, l’Agenzia francese per lo sviluppo, l’Ufficio di Coordinamento degli Affari Umanitari delle Nazioni Unite (OCHA), la Rockfeller Foundation e il WFP hanno contribuito finanziariamente alla realizzazione dello studio in Burkina Faso e in altri paesi africani. 


L’anno di riferimento usato per lo studio Il Costo della Fame in Burkina Faso è il 2012, l’anno con maggiore disponibilità di dati.   

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