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Nuovo strumento di ricerca su come l'azione climatica può migliorare o peggiorare il rischio fame

Lo strumento verrà lanciato il 1 dicembre alle 15,00 nel corso della conferenza stampa al Press Conference Room 2/Hall 5 nella zona media a Le Bourget, Parigi, COP21, dalla Direttrice Esecutiva del WFP Ertharin Cousin e la scienziata capo del Met Office, Julia Slingo.

ROMA/PARIGI – Un potente strumento di ricerca online lanciato oggi alla Conferenza sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite, COP21, offre uno sguardo sul nostro futuro mondiale fino agli anni 2080. Questo strumento di ricerca esamina i modi in cui il cambiamento climatico, nel tempo, può aumentare la vulnerabilità alla fame sul pianeta. Dall’esito dei negoziati in corso a Parigi, le generazioni future potranno ereditare un mondo con meno vulnerabilità di oggi, o un mondo considerevolmente più vulnerabile all’insicurezza alimentare.

La mappa su Insicurezza Alimentare e Vulnerabilità al Cambiamento Climatico, prodotta dal Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) e dal Met Office Hadley Centre, illustra come degli intensi sforzi di adattamento e mitigazione eviteranno gli impatti peggiori del cambiamento climatico sulla fame a livello mondiale, rendendo le persone meno vulnerabili all’insicurezza alimentare. Allo stesso tempo però, mostra come il fallimento all’adattamento, insieme all’aumento delle emissioni di gas serra, potrebbe incrementare la vulnerabilità di milioni di persone a fame e malnutrizione.

A sostegno dell’Agenda 2030 recentemente adottata, il WFP ha l’ambizione di porre fine alla fame entro il 2030. Questa mappa analitica mostra come il cambiamento climatico renda l’impresa più ardua. Per mantenere i risultati conseguiti nel corso dei prossimi 15 anni, dopo il 2030 sarà indispensabile rimanere vigili e continuare a finanziare gli sforzi di adattamento.

“Questa mappa offre un quadro amaro di come i disastri climatici conducono alla fame. A Parigi, dobbiamo decidere tra un mondo futuro dove porre fine alla fame è possibile - o uno dove noi e ogni generazione futura continuiamo in questa battaglia persa contro il flagello della fame mondiale,” ha detto la Direttrice Esecutiva del WFP, Ertharin Cousin.

“Aiutare le persone vulnerabili ad adattarsi e a costruire la resilienza ai problemi collegati al clima significa identificare fondi sufficienti e prevedibili e, al tempo stesso, investire in un futuro a basso livello di biossido di carbonio”, ha spiegato Cousin. “Solo se i leader faranno un buon lavoro a Parigi riusciremo a porre fine alla fame entro il 2030 e a fornire alle generazioni future l’opportunità di godere di una sicurezza alimentare mondiale sostenibile e duratura.”

La mappa presenta cinque anni di ricerca tra gli esperti sulla sicurezza alimentare del WFP e scienziati celebri del Met Office Hadley Centre. Essa mostra come il cambiamento climatico abbia, oggi, un impatto sulla vulnerabilità alla sicurezza alimentare nei paesi meno sviluppati e, attraverso sofisticate previsioni, quanto continuerà ad averlo nel futuro, in base alle diverse azioni per il clima.

Gli utenti posso selezionare un momento – attuale, 2050 e 2080 - e vedere la vulnerabilità alla fame indotta dal clima (bassa segnalata dal bianco, alta dal rosso scuro), secondo gli sforzi d’adattamento e i livelli di emissioni.
“La nostra ricerca congiunta mostra come il cambiamento climatico può influenzare l’entità e la distribuzione geografica dell’insicurezza alimentare e come l’adattamento e la mitigazione possono rispondere alle sfide poste dall’insicurezza alimentare del futuro nei paesi meno sviluppati e in quelli in via di sviluppo”, ha detto Kirsty Lewis, Manager scientifica di Climate Security al Met Office.

I disastri climatici colpiscono in misura sproporzionata gli affamati e le persone vulnerabili, aumentando la fame a causa della distruzione di terre, di allevamenti di bestiame, di raccolti e di rifornimenti alimentari. Ciò rende più difficile per le persone avere accesso ai mercati e alle reti alimentari. Anche un evento climatico minimo potrebbe rapidamente trasformarsi in una crisi alimentare per le famiglie vulnerabili.

Punti principali dell’Indice sull’Insicurezza Alimentare e Cambiamento Climatico:

•    Oggi, i livelli più alti di vulnerabilità all’insicurezza alimentare legata al clima si registrano nell’Africa sub-sahariana, i livelli medi in gran parte dell’Asia e i livelli più bassi nell’America centrale e meridionale.
•    Milioni di persone saranno esposte a una maggiore vulnerabilità all’insicurezza alimentare entro il 2050, indipendentemente dalle emissioni di gas serra. Questo perché l’‘inerzia nel sistema climatico’ (vale a dire una risposta ritardata del riscaldamento globale dovuto ad emissioni passate) significa che un certo livello di cambiamento climatico sarà inevitabile nei prossimi decenni. Tuttavia, ciò mostra anche che molto dell’associato aumento nella vulnerabilità all’insicurezza alimentare potrebbe essere controbilanciato da misure di adattamento. 
•    In caso di una riduzione rapida e sostenuta nelle emissioni future, allora la vulnerabilità all’insicurezza alimentare rimarrebbe stabile tra il 2050 e il 2080; con l’adattamento, si possono avere miglioramenti alla situazione attuale. 
•    Tuttavia, nell’eventualità di futuri aumenti considerevoli delle emissioni, allora la vulnerabilità all’insicurezza alimentare continuerà ad aumentare dal 2050. Anche se le misure di adattamento possono limitare questo peggioramento, la situazione nel 2080 potrebbe ancora essere peggiore di oggi.

Come funziona l’Indice

L’indice misura il grado di vulnerabilità del sistema di sicurezza alimentare di un paese a fronte di negativi impatti atmosferici e climatici. Prendendo come parametri di base i valori attuali, l’Indice usa proiezioni di modelli climatici e scenari di miglioramenti socio-economici per confrontare i benefici della mitigazione e dell’adattamento sull’entità e la distribuzione geografica dell’insicurezza alimentare. La vulnerabilità è analizzata a livello di paese e segmentata in tre componenti: esposizione ai rischi relativi al clima, sensibilità del sistema alimentare ai rischi relativi al clima e capacità adattativa o la capacità di adattamento ai rischi relativi al clima. 

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Met Office Hadley Centre

Il Met Office Hadley Centre intraprende ricerche a livello mondiale nella scienza climatica e fornisce importanti linee guida sulla scienza del cambiamento climatico. Gli scienziati del Met Office lavorano con altre organizzazioni e settori per migliorare la comprensione e la comunicazione dei potenziali impatti del cambiamento climatico sugli esseri umani e informare i policy makers. Il Met Office (www.metoffice.gov.uk) è il Servizio Meteorologico Nazionale Britannico, che fornisce l’eccellenza scientifica, riconosciuta in tutto il mondo, 24 ore su 24, in relazione al tempo meteorologico, al clima, alle previsioni sull’ambiente e agli avvisi di gravi situazioni meteorologiche per la protezione delle vite e dei beni.

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