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Nella Repubblica Centroafricana migliaia in fuga dal terrore. Servono subito aiuti alimentari

Bangui, 05-12-06 (comunicato stampa) - La violenza nel nord-ovest della Repubblica Centroafricana semina terrore e spinge alla fuga la popolazione.

Appello urgente

Per questo il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM), oggi, ha lanciato un appello urgente alla comunità internazionale affinchè sostenga le sue operazioni di aiuto alimentare in una regione già fortemente instabile a causa dei combattimenti in Ciad e Sudan.

Popolazione in fuga

Il PAM è particolarmente preoccupato della situazione in un’area densamente abitata, dove si stima che 150.000 persone vivano nella foresta, sopravvivendo con poco più del cibo che cresce spontaneamente nella zona.

Il nord-ovest è normalmente il granaio della Repubblica Centroafricana ma, da quando sono scoppiate le violenze, i prezzi degli alimenti base quali la manioca e la cassava sono aumentati bruscamente, creando problemi in tutto il paese dove la maggior parte della popolazione vive in grande povertà.

Vivere nel terrore

Una recente missione del PAM nella regione di Paoua ha verificato come molta gente viva nel terrore appena avverte il sopraggiungere di un veicolo. Numerosi villaggi sono stati bruciati e rasi al suolo, altri abbandonati, con gli abitanti che sono fuggiti nella foresta, vivendo all’addiaccio spesso a chilometri di distanza. La loro alimentazione è estremamente povera, si registrano molti casi di malattie mentre sono praticamente assenti i servizi sanitari.

Molte scuole sono chiuse o funzionano a ritmo ridotto.

Il mondo deve prendere coscienza della realtà e delle enormi sofferenze della Repubblica CentroafricanaJean-Charles Dei, Direttore del PAM nella Repubblica Centroafricana

Crisi umanitaria

“Il mondo deve prendere coscienza della realtà e delle enormi sofferenze della Repubblica Centroafricana,” ha detto il direttore nazionale del PAM Jean-Charles Dei. “Questa è una vera crisi umanitaria in uno dei luoghi più dimenticati del mondo”.

Il PAM ha bisogno di 11 milioni di dollari per garantire le proprie operazioni nel paese, nei prossimi otto mesi, sempre se la situazione non peggiorerà.

Negli ultimi quattro anni, il conflitto nel nord-ovest ha spinto quasi 50.000 persone a rifugiarsi oltre confine, nei campi del sud Ciad.

Il PAM è particolarmente preoccupato per quanti sono rimasti e vivono nascosti nella foresta nella Repubblica Centroafricana. Molti, da un anno, non riescono a tornare nei loro villaggi.

Attacchi ai rifornimenti alimentari

I recenti attacchi hanno preso di mira anche i rifornimenti alimentari a solo poche settimane dal raccolto, lasciando gli abitanti dei villaggi con quasi nulla per sopravvivere fino al prossimo raccolto, previsto per la fine del 2007.

La situazione ha creato gravi problemi alle operazioni del PAM e a quelle delle ONG sue partner.

La distribuzione di cibo d’emergenza a 25.000 persone tra le più vulnerabili nell’area di Paoua, è attualmente sospesa a causa dei combattimenti.

“Ci appelliamo alle autorità affinchè consentano alle organizzazioni umanitarie di continuare il loro lavoro senza impedimenti. La nostra unica preoccupazione è di fornire un’assistenza vitale per molti”, ha detto Dei.

L’assenza di partner tra le ONG nel nord-ovest crea ulteriori difficoltà alla consegna del cibo. Solo Medici senza Frontiere, COOPI e alcune missioni cattoliche sono presenti e aiutano i più bisognosi. Il PAM è convinto che serva urgentemente rafforzare il numero dei partner umanitari.