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Mentre il conflitto in Siria giunge al suo quinto anno, cosa serve fare per porre fine alla crisi e alle sofferenze?

Mentre il conflitto in Siria giunge al suo quinto anno, cosa serve fare per porre fine alla crisi e alle sofferenze?
La sconvolgente crisi in Siria giunge al suo quinto anno. Una crisi per cui si continua a pagare un incalcolabile prezzo umano. Una crisi che la comunità internazionale non è riuscita a fermare.

Più di 200.000 persone sono state uccise. Bambini e giovani vivono violenze, disperazione e deprivazione. Donne e ragazze, e uomini e ragazzi in detenzione rischiano in maniera particolare di subire violenza sessuale. Più di 12,2 milioni di persone in Siria hanno bisogno di assistenza d’emergenza, e 3,9 milioni di rifugiati sono fuggiti oltrepassando le frontiere in cerca di salvezza e sicurezza.

Abbbiamo espresso il nostro orrore, la nostra indignazione, la nostra frustrazione, osservando la tragedia dispiegarsi sotto i nostri occhi. In qualità di leader umanitari, siamo impegnati a proseguire al massimo dei nostri sforzi l’assistenza a quanti si trovano intrappolati in questa guerra. Persone vulnerabili. Assediate. Senza un posto dove andare.

Chiediamo che i leader del mondo mettano da parte le loro differenze e utilizzino la loro influenza per produrre un cambiamento reale in Siria; che facciano pressione sulle parti in conflitto per porre fine agli attacchi indiscriminati contro i civili; che assicurino la fine dell’assedio che per mesi ha intrappolato più di  212.000 persone senza cibo; che permettano la distribuzione di materiale vitale, medico, chirurgico e di altro tipo; che cessino la punizione collettiva dei civili attraverso l’interruzione dei rifornimenti idrici ed energetici; che impediscano il collasso completo del sistema scolastico.

Il popolo siriano – e le persone di tutto il mondo - vogliono che le sofferenze cessino.

Chiediamo:  ‘cosa ci vuole’, ‘what does it take’, per porre fine alla crisi? E’ in gioco il futuro di un’intera generazione. E’ in gioco la credibilità della comunità internazionale.

 

Dichiarazione congiunta di:

Valerie Amos, Sotto Segretario Generale per gli Affari Umanitari

Zainab Hawa Bangura, Rappresentante Speciale per la Violenza Sessuale nei Conflitti

Margaret Chan, Direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità

Ertharin Cousin, Direttrice Esecutiva del Programma Alimentare Mondiale

Antonio Guterres, Alto Commissario per i Rifugiati

Pierre  Krähenbühl, Commissario Generale di UNRWA

Anthony Lake, Direttore Esecutivo di UNICEF

Leila Zerrougui, Rappresentante Speciale per l’Infanzia e il Conflitto Armato