Live8: i fatti sulla fame in Africa che molti non sanno
Roma - 01-07-05 (nota stampa) - Sradicare la fame nel mondo è il principale obiettivo per ‘making poverty history’ (per far si che la fame diventi un fatto del passato). Una persona su tre in Africa è malnutrita. La fame in Africa, come in qualunque altra parte del mondo, è al contempo causa ed effetto della povertà. C’è un detto in Africa: “Quando togli la fame alla povertà, la povertà è dimezzata”.
• L’obiettivo del PAM è di sfamare nel continente africano 26 milioni di persone, vittime di crisi alimentari dovute a siccità, conflitti, AIDS, invasioni di locuste e problemi economici. Al momento il PAM ha ricevuto solo la metà delle risorse di cui ha bisogno (1 miliardo di $) per aiutare queste persone a soppravvivere e dare loro la possibilità di migliorare le loro vite.
• Combattere la fame è cruciale nella lotta per mettere fine alla povertà. Alcuni studi dimostrano che i paesi in via di sviluppo che concentrano i loro sforzi esclusivamente nella lotta alla povertà – tralasciando l’impegno per combattere la fame – si troveranno indietro di una generazione nei progressi reali per migliorare il livello nutritivo e la salute delle loro popolazioni.
• Negli anni novanta, la povertà nel suo insieme è scesa del 20 per cento mentre il numero degli affamati, a livello mondiale, è aumentato. Ci sono 852 milioni di persone che, nel mondo, ancora oggi continuano a soffrire la fame.
• In sette paesi dell’Africa australe, il numero di persone bisognose di aiuti alimentari d’emergenza è rapidamente salito quest’anno da 3,5 milioni a 8,3 milioni, principalmente a causa della siccità – 4 milioni in Zimbabwe, 1,6 milioni in Malawi, 1,2 milioni in Zambia, 900.000 in Mozambico, 245.000 in Lesotho, 230.000 nello Swaziland e 60.000 in Namibia.
• Inoltre, la tripla minaccia dell’HIV/AIDS, dell’insicurezza alimentare e della ridotta capacità di fornire servizi, rende intere società molto più vulnerabili a eventi esterni avversi.
• Il PAM ha finora ricevuto meno del 20 per cento (pari a 67 milioni di $) dei 405 milioni di $ di cui ha bisogno per i suoi interventi in Africa australe fino alla fine del 2006. Senza aiuti alimentari milioni di persone tra le più vulnerabili non potranno evitare la povertà.
• In Etiopia, 8,3 milioni di persone hanno bisogno di assistenza, non solo alimentare, quest’anno. La cifra include 3,8 milioni di persone che necessitano di aiuti alimentari d’emergenza a causa di raccolti non sufficienti, terreni sfruttati, appezzamenti di terreno di dimensioni troppo ridotte, alti tassi di crescita della popolazione e perdite di raccolto, bestiame e altri beni.
• Il PAM sta realizzando un progetto pilota di sistema assicurativo contro i rischi climatici in Etiopia, paese che ha il più alto contributo d’emergenza pro capite di qualunque altro paese, ma il più basso contributo per lo sviluppo. Questo approccio innovativo aiuterà le persone a proteggere i loro beni nel momento in cui un disastro colpisce, e a ridurre la loro dipendenza dagli aiuti alimentari.
• In Sudan, il paese più grande dell’Africa, i colloqui di pace per la regione del Darfur sono ripresi a giugno. Tuttavia, questi negoziati e una tregua in gran parte ignorata significano ben poco per i 3,5 milioni di persone – più della metà della popolazione complessiva della regione – che avrà bisogno di aiuto alimentare nel Darfur al culmine dell’annuale “stagione della fame” che va da agosto fino ad ottobre.
• La malnutrizione sta facendo la sua allarmante comparsa in alcune zone calde del Sudan meridionale, quando sta per iniziare la stagione delle piogge e l’annuale “stagione della fame”, che segue un raccolto insufficiente avuto nel 2004. Con più di 200.000 persone ritornate nel paese nei primi tre mesi dell’anno, e un numero ancora maggiore previsto per la fine della stagione delle piogge a settembre, le comunità hanno bisogno di assistenza immediata per sopravvivere.
• Punti caldi nella zona nord di Bahr El Ghazal, in Sudan, fanno tornare alla mente la carestia del 1998. L’obiettivo del PAM di sfamare 3,2 milioni di persone nella zona meridionale, orientale e di transito della regione è ostacolato da una grave mancanza di risorse. L’operazione d’emergenza del PAM è sottofinanziata per il 59 per cento.
• Altre aree critiche in Africa includono la Repubblica Democratica del Congo, dove l’operazione del PAM che prevede di sfamare, tra il 2004 e il 2005, 2,9 milioni di persone al costo di 160 milioni di $, è sottofinanziata per il 47 per cento; oltre al Mali e Niger, entrambi i paesi colpiti dall’invasione di locuste e dalla siccità.
• Studi recenti indicano che il costo combinato della malnutrizione da carenza di proteine, della nascita di bambini a basso peso e di carenze di micronutrienti nell’alimentazione, fa perdere ai paesi in via di sviluppo dal 5 al 10 per cento del loro PIL – almeno 500 miliardi di $. E’ economicamente vantaggioso investire nel cibo per mantenere le persone sane.
• L’assistenza immediata per gli affamati deve essere accompagnata da uno sviluppo a lungo termine se si vuole dare slancio alla produttività, creare occupazione e aumentare il valore dei beni di proprietà degli indigenti. Concentrandosi laddove ce n’è più bisogno: nelle aree rurali e nell’agricoltura.
• Questo doppio approccio costerebbe altri 25 miliardi di $ l’anno. I paesi in via di sviluppo spendono attualmente 30 miliardi di $ per fare fronte alle conseguenze della fame e della malnutrizione: programmi sanitari per le donne incinte anemiche, per i bambini sottopeso e bambini malnutriti.
Link utili: www.food-force.com – un nuovo entusiasmante videogioco sulla fame giocato dai ragazzi di tutto il mondo, che possono mettere in rete i punteggi più alti ottenuti giocando. Più di un milione di utilizzatori nelle prime sei settimane dal lancio.
www.wfp.org/country_brief/hunger_map/map/hungermap.html - Una mappa della fame interattiva, con tutte le indicazioni dei luoghi nel mondo con il numero maggiore di affamati, corredata da informazioni sui punti caldi e sui paesi a più alto rischio di malnutrizione, con analisi delle cause e spiegazioni.