Skip to main content

L’Italia sostiene il popolo egiziano con alimenti di base forniti tramite il WFP

L’Italia sostiene il popolo egiziano con alimenti di base forniti tramite il WFP
Il governo italiano, nella persona dell’Ambasciatore d’Italia in Egitto, Claudio Pacifico, e il WFP, rappresentato dal Direttore dell'ufficio in Egitto, Gianpietro Bordignon, hanno firmato il 10 maggio un accordo, alla presenza del Ministro per gli Approvvigionamenti e il Commercio Interno, Gouda Abdel-Khaled, per fornire alimenti - per un valore di 2 milioni di euro - da destinare al sistema di sicurezza alimentare egiziano.

IL CAIRO -  Il governo italiano, nella persona dell’Ambasciatore d’Italia in Egitto, Claudio Pacifico, e il WFP, rappresentato dal Direttore del WFP in Egitto, Gianpietro Bordignon, hanno firmato il 10 maggio un accordo, alla presenza del Ministro per gli Approvvigionamenti e il Commercio Interno, Gouda Abdel-Khaled, per fornire alimenti - per un valore di 2 milioni di euro (circa 2,6 milioni di dollari) - da destinare al sistema di sicurezza alimentare egiziano.

Grazie al sostegno finanziario della Cooperazione Italiana allo Sviluppo, il WFP acquisterà sul mercato internazionale circa 1.100 tonnellate di zucchero e, su quello locale, circa 1.000 tonnellate di olio vegetale fortificato. Le derrate alimentari verranno consegnate al Ministero egiziano per gli Approvvigionamenti e il Commercio Interno affinché vengano distribuite a circa 600.000 beneficiari, che si trovano nel governatorato di Beni Suef, uno tra quelli a più alto rischio di insicurezza alimentare in Egitto.

“Questo intervento testimonia non solo della partnership di lungo corso tra il governo italiano e il WFP, ma rappresenta una vivida espressione delle relazioni speciali e profonde che legano l’Italia all’Egitto. L’Italia è a fianco dell’Egitto in questa fase di transizione, sostenendone gli sforzi per uno sviluppo socio-economico sostenibile come pure rispondendo ai suoi bisogni più urgenti anche grazie alla costante e qualificata presenza della Cooperazione Italiana nel paese”, ha detto Claudio Pacifico, Ambasciatore italiano in Egitto. “Questo programma aiuterà a migliorare le condizioni di vita dei settori più svantaggiati della popolazione egiziana, nello specifico nel governatorato di Beni Suef, gravemente colpito dall’attuale situazione economica e sociale”, aggiungendo che, “la duratura partnership tra l’Italia e l’Egitto, rafforzatasi nel corso di una presenza ventennale della Cooperazione Italiana allo Sviluppo, si configura come un modello regionale di collaborazione di successo”.

Il sistema di sovvenzioni alimentari rappresenta un elemento vitale per circa 64 milioni di egiziani che ricevono gli alimenti di base attraverso le tessere di razionamento.

Secondo Gianpietro Bordignon, Rappresentante del WFP in Egitto, “questo servizio operativo bilaterale,  fornito dal WFP delle Nazioni Unite, è un altro passo importante nella storia della lunga collaborazione tra il governo italiano e il WFP, a livello globale. In Egitto, i programmi di alimentazione scolastica sostenuti dal WFP sono principalmente finanziati dall’innovativo meccanismo della conversione del debito (debt-swap) concordato tra i governi egiziano e italiano, la cui prima fase è stata completata alla fine del 2006. La seconda fase, attualmente in corso nei governatorati di Beni Suef, Menya e Fayoum – che porterà il valore totale della conversione del debito a oltre 15 milioni di dollari – si propone di favorire l’accesso all’istruzione di base e di migliorare le condizioni sanitarie di oltre 185.000 bambini tra i più poveri e di 98.500 membri delle loro famiglie, sostenendone la sicurezza alimentare”.

Un rapporto del WFP, reso pubblico lo scorso anno, basato su dati governativi del 2009, mostra come i governatorati dell’Alto Egitto, che includono Beni Suef e Fayoum, rischiano maggiormente l’insicurezza alimentare a causa delle precarie condizioni economiche.

L’Egitto è il più grande importatore di grano del mondo dipendendo dall’estero per oltre il 50 per cento dei suoi consumi nazionali. La maggior parte del grano è destinata alla produzione del  pane “baladi”, sovvenzionato dallo Stato. Si tratta dell’alimento base per la maggioranza della popolazione egiziana, di cui il 40 per cento vive con meno di 2 dollari al giorno.

Attualmente, il Ministero per gli Approvvigionamenti e il WFP stanno mettendo a punto un progetto avanzato di “Panificio Modello”, da realizzare a Qalioubia, allo scopo di incrementare l’efficienza e migliorare l’efficacia economia dell’industria di panificazione del “baladi”. Il progetto di “Panificio Modello” sarà finanziato nuovamente dall’innovativo sistema di conversione del debito italo-egiziano da destinare allo sviluppo.

Attualmente, oltre 685.000 persone in Egitto usufruiscono dell’assistenza del WFP attraverso programmi mirati a rafforzare la sicurezza alimentare e nutrizionale. Tali obiettivi sono perseguiti combattendo la fame, sin dal suo sorgere, ed eliminando il lavoro minorile grazie all’istruzione, promuovendo una migliore nutrizione attraverso la fortificazione degli alimenti di base nazionali e sostenendo i gruppi vulnerabili con la creazione, tra gli altri, di beni strumentali.

  

Il WFP e il Governo d’Italia in Egitto: background per i media

 

Progetto “Panificio Modello”

Allo scopo di aumentare l’efficienza e migliorare l’efficacia economica dell’industria della panificazione che produce il pane baladi, il Ministero per gli Approvvigionamenti  e il WFP stanno lavorando ad un progetto innovativo di “Panificio Modello”, da realizzarsi a Qalioubia, finanziato nell’ambito dell’attuale Fase 2 del programma italo-egiziano di conversione del debito da destinare allo sviluppo (Debt for Development Swap programme). La nuova struttura, conosciuta anche come “Mega Panificio”, produrrà un milione di pani ogni giorno, per circa 330.000 beneficiari. Le migliorie nelle infrastrutture, nei macchinari e nei sistemi di confezionamento, si accompagneranno alla fornitura di assistenza tecnica per la distribuzione, la progettazione gestionale e la formazione in loco dei panificatori, da realizzarsi nei primi sei mesi di attività.

Il progetto “Panificio Modello” si basa  sulla precedente esperienza di un complesso di panificazione, completamente automatizzato, realizzato con il Ministero per gli Approvvigionamenti e il Commercio Interno, a Sheikh Zayed, nel Governatorato 6Th of October, grazie a un contributo italiano di 3 milioni di Euro. Inaugurato a novembre 2011 dai Ministri Fayza Aboulnaga e Gouda Abdel-Khaled e dall’Ambasciatore Claudio Pacifico, il “Mega Panificio” continua la lunga tradizione degli interventi ad alto impatto sociale della Cooperazione Italiana. Istituito per rispondere agli immediati bisogni di base della popolazione più svantaggiata e a basso reddito – obiettivi prioritari delle autorità egiziane nell’ambito delle politiche nazionali di lotta alla crisi alimentare e alla disoccupazione – il “Mega Panificio” rappresenta un modello da replicare anche in altri governatorati.

Questo nuovo intervento  a Beni Suef rientra tra le azioni comuni intraprese dall’Italia e dall’Egitto nel settore del sociale, una delle aree di collaborazione più importanti. All’interno della consolidata partnership tra Italia ed Egitto, rafforzata dalla presenza ventennale della Cooperazione Italiana nel paese, la collaborazione nel campo della “Sicurezza alimentare e nutrizionale” può essere considerata un modello regionale di cooperazione di successo. Fino ad ora, l’azione comune ha saputo rispondere non solo ai problemi relativi alle condizioni di vita dei segmenti più vulnerabili della popolazione egiziana, ma anche ad inserire tali operazioni all’interno di una strategia integrata, mettendo l’expertise e l’assistenza tecnica fornite dal governo italiano e dalle organizzazioni internazionali, come il WFP, al servizio delle priorità, delle strategie e delle politiche del governo egiziano, allo scopo di rispondere ai bisogni della popolazione egiziana - soprattutto, delle  fasce più svantaggiate - in tutti i governatorati.

Merende a scuola

La fornitura giornaliera di merende a scuola, insieme alle razioni mensili per l’intera famiglia da portare a casa qualora lo studente abbia  frequentato almeno l’80 per cento delle lezioni, si sono rivelati dei forti incentivi per i genitori a mandare regolarmente a scuola i propri figli, e soprattutto le proprie figlie. In queste comunità povere, i tassi di frequenza hanno raggiunto oltre il 95 per cento, a differenza di altre scuole, in aree con un simile insediamento socio-demografico. Il cibo consegnato, che siano barrette di datteri o cereali, è prodotto localmente ed è arricchito di vitamine e minerali essenziali per una sana alimentazione.