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L'Italia dona 1 milione di Euro al PAM per le sue operazioni in Sudan, attualmente sottofinanziate

Khartoum, 20-04-06 (comunicato stampa) - Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) si felicita oggi con l'Italia per la donazione di 1 milione di Euro (1,2 milioni di dollari), destinata all'operazione d'emergenza in Sudan, a sostegno dei bisogni alimentari di oltre 6,1 milioni di persone nel corso del 2006.

Gli aiuti alimentari d'emergenza sono indirizzati alle famiglie sfollate e alle vittime del conflitto in corso nella regione del Darfur, nel Sudan occidentale, oltre che alle popolazioni che vivono nelle regioni meridionali, orientali e nelle "Three Areas" (prima chiamate "zone di transizione") del Paese. Finora, l'operazione di assistenza ha subito le conseguenze dovute a una lentezza nel ricevimento dei fondi necessari da parte dei donatori, con una seria carenza di donazioni in denaro, che possono essere utilizzate per il trasporto degli aiuti.

"Siamo estremamente grati all'Italia per la donazione fatta e per il suo tempismo", ha dichiarato Ramiro Lopes da Silva, Direttore Regionale del PAM in Sudan. "Questa contribuzione ci ha consentito di inviare 1.000 tonnellate di cibo alle persone che hanno urgente bisogno di assistenza".

L'accordo globale di Pace del 2005 per porre fine alla guerra nel sud del Sudan ha segnato un punto di svolta per il Paese, ma il bisogno di assistenza alimentare è rimasto invariato. "Il Sudan ha il potenziale di produrre, nel lungo periodo, cibo a sufficienza per la propia popolazione, ma ci vorrà del tempo per questo", ha proseguito Lopes da Silva.

Nel Sud del Paese e nelle Three Areas, centinaia di migliaia di persone che sono tornate alle propie case hanno bisogno di assistenza alimentare per riuscire a superare i primi difficili mesi, prima di riuscire ad essere autosufficienti.

"E' fondamentale che la comunità internazionale continui a dare il suo sostegno ai sudanesi in questo periodo in cui si lavora per ottenere la pace. I danni provocati da decenni di guerra civile non scompariranno nello spazio di una notte. In Darfur, inoltre, non è ancora stato firmato un accordo di pace separato, senza il quale è impossibile anche solo iniziare a immaginare che gli sfollati lascino i campi dove attualmente vivono".

Il conflitto nel Darfur è ancora in corso, aggiungendo miseria a miseria. Alcune famiglie sono state costrette a scappare dai combattimenti per due o anche tre volte. Oltre 1,7 milioni di persone sono costrette a vivere in campi per sfollati, mentre altri hanno trovato rifugio attraversando il confine con il Ciad.

Queste persone non hanno la possibilità di coltivare la terra o allevare il bestiame né di procurarsi in altro modo i mezzi di sussistenza, perciò l'aiuto alimentare è la loro unica possibilità per vivere. Anche coloro che sono rimasti nelle loro case hanno subito le conseguenze del conflitto, che ha impedito loro libro accesso ai mercati e ai pascoli. Nel periodo più critico - il cosiddetto "hunger gap" - lo scorso ottobre, il PAM ha sfamato oltre 2,7 milioni di persone nel Darfur.

In totale il PAM ha bisogno di 746 milioni di dollari per condurre le operazioni di emergenza in Sudan per tutto il 2006. Al momento ha ricevuto solo il 31 per cento di questa cifra, necessitando ancora di 511 milioni di dollari.