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L'appello di PAM e UNICEF al congresso degli USA: aiutateci a sconfiggere la fame ora

Washinton DC, 26-09-06 (comunicato stampa) - Il Direttore Esecutivo del Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM), James T. Morris, ha lanciato un drammatico appello a mobilitarsi per porre fine alla tragedia delle centinaia di milioni di bambini poveri e malnutriti che muoiono di fame o non hanno uno sviluppo psico-fisico normale, descrivendo questa situazione come “un affronto alla nostra coscienza”.

Morris ha tenuto oggi il suo discorso di fronte alla Commissione Affari Esteri del Senato degli Stati Uniti insieme ad Ann Veneman, Direttore Esecutivo dell’UNICEF, partner fondamentale del PAM per l’iniziativa

“Mettere fine alla fame e alla denutrizione infantile”

. I capi delle due Agenzie stanno lavorando per coinvolgere nuovi partner tra quanti operano nel settore degli aiuti - organizzazioni umanitarie, fondazioni, soggetti economici, governi - per sdradicare il drammatico problema della fame che ancora oggi minaccia le vite di circa 400 milioni di bambini nei paesi in via di sviluppo.

Circa 18.000 bambini oggi moriranno di fame e malnutrizione. E’ una realtà difficile da comprendere per i cittadini europei ed americaniJames Morris, Direttore Esecutivo del Programma Alimentare Mondiale

“In un mese la fame ucciderà più bambini della popolazione complessiva di Washington. Tutto ciò non provoca nè titoli sui giornali nè pubblica indignazione. Questi bambini tra i più poveri al mondo sono dimenticati e muoiono nell’indifferenza generale, lontano dai nostri occhi, in paesi come Guatemala, Bangladesh e Zambia. Tutto ciò non deve più succedere: disponiamo, infatti, di tutti gli strumenti necessari per risolvere il problema della fame.”

Morris ha, inoltre, sottolineato come i danni fisici e, in generale, quelli inferti alla salute, causati dalla malnutrizione, abbiano effetti duraturi sui bambini. Un’alimentazione povera ed insufficente influenza ogni stadio ed aspetto della vita, non ritarda solo lo sviluppo fisico ma anche quello mentale, abbassando il quoziente intelletivo di 10/15 punti, se non di più. In alcuni paesi la percentuale di bambini con ritardo nella crescita supera il 60 per cento. “Immaginate l’impatto che questo ha sullo sviluppo delle economie dei paesi poveri”, ha detto Morris. “Come possono i lavoratori di questi paesi competere con il resto del mondo? La verità è che ci sono poche speranze che possa cambiare qualcosa là dove esistono poca o nessuna istruzione e nessun sviluppo e, invece, regna la fame”.

Morris ha detto che l’iniziativa punta a sconfiggere la fame infantile e la denutrizione nell’arco di una generazione a partire dalla realizzazione dell’Obiettivo del Millennio di dimezzare il numero delle persone che soffrono la fame entro il 2015. La prima tappa sarà aiutare i paesi in via di sviluppo a raddoppiare la percentuale di riduzione del numero dei bambini sottopeso con meno di cinque anni. Tutto ciò si dovrà accompagnare ad un maggior impegno per migliorare i livelli nutrizionali delle donne in gravidanza e che allattano, vitali per la sopravvivenza e la salute dei neonati.

“Dobbiamo aiutare questi bambini fin dalle prime fasi della vita” ha detto Morris. “Il danno causato da una grave denutrizione è irreversibile. Non esiste infatti nessuna 'nutrizione retroattiva'”.

Morris ha spiegato come una parte fondamentale dell’iniziativa

"Mettere fine alla fame e alla denutrizione infantili"

è costituita da un “pacchetto essenziale” di interventi volti a migliorare salute e nutrizione per fare fronte alle cause immediate della fame. Il pacchetto include interventi mirati a garantire la salute, l’igiene e la nutrizione quotidiana di base, completate da un set di elementi fondamentali quali micronutrienti, acqua potabile, sapone e controllo per i parassiti come l’eliminazione dei vermi intestinali. Si stima che il costo complessivo del pacchetto sia di circa 79 dollari a famiglia.

Morris ha sottolineato come l’iniziativa, pur essendo ambiziosa, sia tuttavia ‘fattibile’, non solo dal punto di vista economico, ma anche pratico, dal momento che la denutrizione infantile tende a concentrarsi sopratttutto in alcune aree del mondo. Ad esempio, in Africa più della metà dei bambini sottopeso vive in appena il 10 per cento dei distretti amministrativi. Questo rende più facile fornire assistenza mirata e sostenere gli sforzi delle comunità locali e nazionali.

Secondo il piano, il costo stimato per assistere 100 milioni di famiglie nel proteggere i propri figli da fame e malnutrizione è stimato a circa 8 miliardi di dollari l’anno. Di questa somma, ha detto Morris, si potrebbe programmare da subito nuove risorse internazionali per circa 1 milione di dollari.

“Questo investimento può cambiare la vita di molte persone, generazioni intere” ha aggiunto Morris. “E il costo di questo investimento rappresenta solo una piccolissima parte degli enormi costi che dovremmo affrontare continuando sull’onda del ‘business as usual’.

Per leggere il discorso completo di Morris, cliccare sul link: http://documents.wfp.org/stellent/groups/public/documents/newsroom/wfp106205.pdf