Skip to main content

L'Africa australe si prepara ad un cattivo raccolto

Johannesburg, 08-03-07 (comunicato stampa) - Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) ha manifestato oggi la propria preoccupazione per la scarsità di pioggie che ha colpito l’Africa australe minacciando i raccolti di milioni di persone e creando i presupposti per un altro anno di scarsità alimentare.

Molte zone di Angola, Madagascar, Mozambico, Namibia e Zambia sono state colpite da alluvioni devastanti che hanno distrutto decine di migliaia di ettari di raccolto nel momento più critico della crescita.

Al contrario, Lesotho, Namibia, Sud del Mozambico, gran parte dello Swaziland e ampie zone agricole in Zimbabwe, sono stati colpiti da una prolungata siccità che ha compromesso i raccolti. Il Lesotho, ad esempio, prevede un declino del 60 per cento nei raccolti rispetto all’anno scorso.

Inoltre, il Sudafrica - normalmente il maggiore produttore di mais della regione e una delle fonti di approvvigionamento del PAM - prevede anch’esso un raccolto scarso a causa della recente siccità e delle alte temperature. Un raccolto scarso in Sudafrica potrebbe porre una pesante ipoteca alla capacità di risposta alla carenza di cibo nella regione, soprattutto ora che i prezzi del mais iniziano a salire.

“Tutti gli indicatori propendono per un nuovo anno critico, dal punto di vista alimentare, dell’Africa Australe”, ha detto Amir Abdulla, Direttore Regionale per l’Africa Australe del PAM. “In alcune parti della regione è già troppo tardi per sperare che un ultimo scroscio di pioggia possa cambiare la disponibilità alimentare del prossimo anno”.

Uno dei paesi maggiormente colpito dalla siccità è lo Swaziland, che deve affrontare, per il sesto anno consecutivo, uno scarso raccolto, probabilmente il peggiore degli ultimi 25 anni. Negli ultimi mesi, lo Swaziland è stato vittima di piogge cadute in ritardo, di forti venti e grandinate, a cui sono seguiti periodi di caldo torrido. Quest’anno, l’impatto dei periodi secchi si farà sentire in tutto il paese e non solo negli altopiani di Middleveld, Lowveld e Lubombo.

I primi indicatori dicono che, a causa della siccità, questo potrebbe essere il peggiore anno per l’agricoltura dello Swaziland, dal 1992Amir Abdulla, Direttore Regionale per l’Africa Australe del PAM

“I primi indicatori dicono che, a causa della siccità, questo potrebbe essere il peggiore anno per l’agricoltura dello Swaziland, dal 1992”, ha detto Abdulla. “Stiamo formando una squadra che verifichi l’ampiezza di questo fallimento agricolo e l’impatto che avrà sui rifornimenti alimentari del pase, ma già i primi dati non sono incoraggianti”.

Dal 2002, il PAM ha garantito l’assistenza alimentare a un quarto degli 1,1 milioni di abitanti dello Swaziland, in modo da migliorare l’alimentazione delle famiglie colpite dalla siccità, dalla povertà e dall’HIV/AIDS. Anche in anni di buon raccolto, tuttavia, metà della popolazione vive in una condizione di insicurezza alimentare.

In Zimbabwe la preoccupazione riguarda il raccolto dei cereali nel sud del paese, decimato da un lungo periodo secco a gennaio e inizio febbraio.

Più fortunate altre parti dell’Africa australe, nonostante le pioggie irregolari. Il Malawi, prevede, anche quest’anno, di produrre un raccolto eccezionalmente abbondante. Anche Zambia e nord del Mozambico contano su un buon raccolto che, come negli anni passati, rappresenta anche un’opportunità di acquisto per il PAM. Il raccolto, normalmente, avviene tra aprile e maggio.

A partire dal 2004, i raccolti in Africa australe sono progressivamente migliorati anche grazie alle migliori condizioni climatiche e ad una più ampia disponibilità di sementi e fertilizzanti. Di conseguenza, il numero di persone che necessita di assistenza alimentare è andato gradualmente calando. Ciò nonostante, a causa della povertà cronica e di un tasso di HIV/AIDS tra i più alti del mondo, la sicurezza alimentare in Africa australe rimane precaria e il PAM assiste, attualmente, 4,3 milioni di persone.

“Stiamo monitorando molto da vicino la situazione della regione per valutare quanti, tra i più bisognosi e poveri, necessiteranno della nostra assistenza alimentare nei prossimi mesi”, ha detto Abdulla. “Bisognerà fare subito delle verifiche per determinare l’impatto delle perdite agricole sulla popolazione ma, per molti paesi, i primi segnali sono allarmanti”.

Senza considerare l’ulteriore sfida che la scarsità di piogge pone alla capacità di risposta del PAM in Africa australe, già ora all’agenzia per gli aiuti alimentari mancano 97 milioni di $ per sostenere le proprie operazioni sino alla fine del 2007.

I donatori alla data di oggi: Stati Uniti, US$159,4 milioni; UE – EuropeAid e ECHO, $86 milioni; Gran Bretagna, US$37,3 milioni; Giappone, US$23 milioni; Malawi, US$22 milioni; Paesi Bassi, US$19,4 milioni; Canada, US$17 milioni; Irlanda US$9,8 milioni; Australia, US$8,7 milioni; Algeria, US$8 milioni.