La carenza di fondi mette a rischio alimentare milioni di persone in Africa australe
Johannesburg, 26-10-06 (comunicato stampa) - Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) ha lanciato oggi l’allarme sulla grande mancanza di fondi che obbliga a tagliare gli aiuti alimentari ad almeno 4,3 milioni di persone in Africa australe. Si tratta di fasce di popolazione cronicamente vulnerabili nonostante il buon raccolto di quest’anno.
Il venir meno di 60 milioni di dollari coincide con l’arrivo del periodo annuale (lean season) quando la gente deve attendere sino a marzo o aprile per il raccolto.
A causa del mancato sostegno dei donatori, già da settembre i rappresentanti del PAM nella regione hanno cominciato a ridurre il livello dell’assistenza alimentare nei centri nutrizionali materno-infantili, ai progetti di alimentazione scolastica e ai pazienti in cura per l’HIV/AIDS o tubercolosi. Paesi come il Malawi, la Namibia e lo Swaziland stanno subendo drastici tagli che oscillano tra l’ottanta e il cento per cento.
“Grazie ai buoni raccolti, il PAM aveva ridotto l’assistenza alimentare generalizzata per concentrarsi sulle persone cronicamente bisognose come i malati di HIV/AIDS”, ha detto Amir Abdullah, Direttore regionale del PAM per l’Africa australe.
La terapia anti-retrovirale non funziona a stomaco vuoto.Amir Abdullah, Direttore regionale del PAM per l'Africa australe
“In questa area, dove ci sono i più alti tassi di HIV nel mondo, la gente muore per cause collegate all’AIDS. Sicuramente avrebbero potuto vivere più a lungo con un’alimentazione adeguata. La terapia anti-retrovirale non funziona a stomaco vuoto.”
“I sieropositivi nelle comunità povere hanno poco o nessun cibo perché non possono coltivarlo o pagarlo. Se possiamo aiutarli ora, eviteremo di dover fronteggiare crisi più ampie in seguito”, ha detto Abdullah. “L’aiuto alimentare dà loro la possibilità non solo di vivere più a lungo ma anche di lavorare e provvedere alla famiglia”.
Oltre all’HIV/AIDS, la regione è colpita da una grande povertà e da malattie come la malaria, la tubercolosi e la pellagra. Nonostante le piogge abbondanti di quest’anno, milioni di persone sono troppo povere per acquistare sementi e fertilizzanti per coltivare o per comprare il grano del raccolto. Inoltre, alcune aree registrano livelli di pioggia insufficienti o, in alcuni casi, si sono verificate inondazioni che hanno distrutto i raccolti.
Nel solo Zimbabwe, nel maggio 2006, una verifica sul grado di vulnerabilità della popolazione ha calcolato in 1,4 milioni le persone con assoluta necessità di assistenza alimentare. Nonostante ciò, in ottobre il PAM è stato obbligato a ridurre i propri interventi nel paese, assistendo solo metà dei 900.000 beneficiari previsti.
La scarsità di fondi costringe a tagliare programmi di alimentazione nelle città e nelle scuole e a sospendere le unità mobili di alimentazione nelle aree rurali.
“Saremo obbligati a fare ulteriori tagli se i livelli di finanziamento non cresceranno”, ha detto Abdullah. Secondo le ultime cifre, il PAM ha bisogno di almeno 17 milioni di dollari per assistere il solo Zimbabwe durante la stagione secca (lean season) quando prevede di dover sfamare circa 1,9 milioni di persone.
Lo Zimbabwe è uno dei sette paesi che partecipa a un programma regionale del PAM iniziato a gennaio 2005 e che dovrebbe continuare sino a dicembre 2007. Gli altri paesi inclusi in questa operazione, e che fronteggiano analoghi tagli finanziari, sono: Lesotho, Malawi, Mozambico, Namibia, Swaziland e Zambia.
Paese
Persone da assistere
Fondi necessari in milioni di dollari
Fondi mancanti in milioni di dollari
Lesotho
150.000
US$4
US$2 (50%)
Malawi
904.000
US$2
US$19 (86%)
Mozambico
461.000
US$13
US$10 (77%)
Namibia
100.000
US$5
US$4 (80%)
Swaziland
200.000
US$6
US$5 (83%)
Zambia
620.000
US$11
US$3 (27%)
Zimbabwe
1,9 milioni
US$57
US$17 (30%)
Totale
4,3 milioni
US$118
US$60 (51%)