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Il WFP si felicita per la generosa e tempestiva assistenza ai rifugiati da parte del regno dell’Arabia Saudita

Il WFP si felicita per la  generosa e tempestiva assistenza ai rifugiati da parte del regno dell’Arabia Saudita
ROMA – Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) ringrazia per la generosa e tempestiva donazione di 104 milioni di dollari a favore dei rifugiati nei paesi vicini alla Siria, in Etiopia e in Kenia, del re Abdullah bin Abdulaziz Al-Saud, Custode delle due Sacre Moschee.

"Utilizzeremo immediatamente questi fondi per aiutare coloro che soffrono la fame e affrontano un futuro incerto. Siamo estremamente grati per quest’assistenza, che arriva in un momento cruciale per questi rifugiati, fuggiti da conflitti di lunga durata”, ha detto il Direttore Esecutivo del WFP Ertharin Cousin. “La compassione e l’impegno dimostrato dal Custode delle Due Sacre Moschee, il re Abdullah bin Abdulaziz Al-Saud, aiuterà ad evitare che i rifugiati, specialmente i bambini, soffrano gli effetti dolorosi e debilitanti della fame”. 

La donazione include: 52 milioni di dollari per l’assistenza a circa 1,7 milioni di rifugiati siriani che, questo mese, hanno dovuto subire la sospensione dell’assistenza alimentare, proprio all’inizio di un altro rigido inverno; 42 milioni per i rifugiati che hanno trovato rifugio in Etiopia, molti dei quali provenienti dal Sud Sudan; e 10 milioni per fornire cibo ai rifugiati in Kenia. 

Dall’inizio del conflitto siriano, nel 2011, il WFP ha assistito 1,7 milioni di rifugiati nei paesi vicini - Libano, Giordania, Turchia, Iraq ed Egitto, e fornito assistenza alimentare a quattro milioni di sfollati in Siria, nonostante i combattimenti e i problemi di accesso.

In Etiopia, il WFP assiste circa 650.000 rifugiati, dei quali quasi un terzo sono Sud sudanesi, arrivati l’anno scorso in fuga dalla crisi che ha colpito il loro paese. In Kenia, il WFP assiste quasi mezzo milione di rifugiati - in gran parte somali - nei campi di Dadaab e Kakuma. Sia in Etiopia che in Kenia, i rifugiati non possono lavorare, coltivare la terra o allevare bestiame e non hanno altro modo di procurare cibo alle proprie famiglie se non attraverso l’assistenza che il WFP fornisce ogni mese, con regolari razioni alimentari e supporto nutritivo speciale per madri e bambini piccoli.