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Il volto femminile della fame

Dati principali

  • Sono donne oltre il 60 per cento degli affamati cronici nel mondo – circa 580 milioni di persone;
  • Nel 2008, l’82 per cento dei beneficiari del WFP sono stati donne e bambini;
  • Madri istruite hanno famiglie più sane. I bambini sono meglio nutriti, hanno meno probabilità di morire da piccolissimi e maggiori probabilità di andare a scuola;
  • Le donne destinano una parte maggiore, rispetto agli uomini, del proprio reddito per l’acquisto di cibo per la famiglia. Uno studio ha dimostrato come l’aumento dell’istruzione primaria alle donne possa incrementare la produzione agricola del 24 per cento;
  • Una crisi alimentare – come quella degli alti prezzi del cibo e del carburante del 2008 - e l’attuale crisi finanziaria, peggiorano ulteriormente il quadro di diseguaglianza delle donne nell’accesso alle risorse;
  • Il permanere di alti prezzi del cibo ha costretto le famiglie a ridurre il consumo di cibo, aumentando contemporaneamente il lavoro delle donne per poter incrementare i guadagni e acquistare cibo;
  • Bisogna partire dalle donne se si vuole interrompere la spirale di fame e di povertà. La fame genera insicurezza e spesso acutizza i fattori che sono fonte di conflitti e crisi, creando situazioni in cui le donne e le bambine sono spesso vittime di abusi, stupri e violenze.

Altri dati

  • Un quarto di tutti gli affamati nel mondo sono bambini. Spesso, la fame passa di madre in figlio: ogni anno, fino a 17 milioni di bambini nascono sottopeso, a causa di un’alimentazione inadeguata della madre, prima e durante la gravidanza;
  • Circa il 50 per cento delle donne in gravidanza, nei paesi in via di sviluppo, soffre d’anemia. La mancanza di ferro aumenta i rischi di morte durante il parto, causa di almeno il 20 per cento della mortalità materna;
  • I bambini nati da madri carenti di iodio hanno, in media, 13,5 punti in meno di IQ rispetto ai bambini le cui madri non soffrono di tale carenza;
  • Ne consegue che le donne, e in particolare le donne in gravidanza e che allattano, spesso hanno bisogno di un’assunzione speciale o maggiore di cibo;
  • La prevenzione della malnutrizione materna e infantile è un investimento a lungo termine di cui beneficeranno le generazioni future;
  • Le donne sono le principali produttrici di cibo nel mondo ; tuttavia, tradizioni culturali e strutture sociali inducono le donne ad essere molto più colpite dalla fame e dalla povertà rispetto agli uomini;
  • In molti paesi in via di sviluppo, le donne producono tra il 60 e l’80 per cento di cibo, pur possedendo meno del 2 per cento della terra;
  • Una madre spesso è l’ultima a mangiare, dando la priorità ai figli e agli altri membri della famiglia;
  • Le madri rischiano di ricorrere a soluzioni estreme, come la prostituzione, per far quadrare i conti e poter provvedere alle proprie famiglie in tempi di crisi.

Come il WFP aiuta le madri e le donne

  • WFP, la più grande agenzia umanitaria del mondo, fornisce cibo alle persone più affamate e vulnerabili nel mondo ; tra queste, ci sono soprattutto donne e bambini ;
  • Dalla metà degli anni ottanta, il lavoro del WFP si basa su specifiche politiche di genere;
  • Molte attività del WFP rafforzano le capacità sociali ed economiche delle donne e delle loro figlie, fornendo importanti conoscenze e opportunità di reddito attraverso i programmi di « Cibo in cambio di Formazione » e « Cibo in cambio di Lavoro » ;
  • Il WFP sostiene i bambini e le madri fornendo loro cibo nutriente durante le fasi più difficili della loro vita, come l’infanzia e la gravidanza. Non si tratta solo di fornire cibo, ma di assicurarsi che sia cibo di qualità e arricchito con vitamine e minerali per rispondere ai bisogni di neonati, donne incinte e che allattano;
  • Il WFP lavora con i governi, l’Unione Africana, la FAO, l’IFAD e altre istituzioni per incoraggiare una maggiore e più sostenibile produzione di cibo e una ‘rivoluzione verde’ in Africa. Le donne, che coltivano piccoli appezzamenti di terreno, hanno un ruolo chiave per realizzare questo potenziale ;
  • Il WFP sostiene le donne che coltivano piccoli appezzamenti di terra attraverso i propri acquisti locali di cibo. Metà del bilancio del WFP è in contante e l’80 per cento di esso serve ad acquistare cibo dagli agricoltori del mondo in via di sviluppo.
  • Nei suoi programmi di alimentazione scolastica, il WFP fornisce alle ragazze razioni extra da portare a casa. Ciò può servire a garantire che le ragazze frequentino la scuola, anche laddove le donne non hanno, normalmente, accesso all’istruzione ;
  • Nelle situazioni di crisi e di conflitto, nell’implementare i suoi progetti, il WFP lavora a stretto contatto con lo staff femminile, ad esempio quando si distribuisce il cibo. Nel 2008, le donne in posizioni di leadership nei comitati di gestione del cibo erano 574.000, con un incremento del 140 per cento rispetto all’anno precedente;
  • Nei campi di rifugiati e degli sfollati, il WFP fornisce alle donne buoni pasto familiari, aiutandole così a proteggersi dai rapimenti e dalle violenze. Inoltre, il sostegno nutrizionale fornito ai bambini, e soprattutto alle bambine, che sono state oggetto di rapimento, ha facilitato il loro reintegro sociale e ridotto la loro vulnerabilità allo sfruttamento sessuale e agli abusi.