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Il polo agro-alimentare delle Nazioni Unite insieme per combattere le perdite di cibo

FAO, IFAD e WFP varano un progetto congiunto per combattere a livello globale il problema delle perdite di cibo nei paesi in via di sviluppo.

ROMA –L’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), il Fondo Internazionale per lo Sviluppo Agricolo (IFAD) e il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (WFP) hanno varato un progetto congiunto per combattere a livello globale il problema delle perdite di cibo.

Ogni anno, circa un terzo di tutto il cibo prodotto per il consumo umano viene perduto o sprecato; si tratta di 1,3 miliardi di tonnellate, una quantità sufficiente a sfamare 2 miliardi di persone.

Le tre agenzie delle Nazioni Unite lavoreranno insieme al progetto, finanziato dall’Agenzia Svizzera per la Cooperazione Internazionale con 2,7 milioni di dollari, che si concentrerà sulle perdite di cibo nei paesi in via di sviluppo, che possono verificarsi durante la raccolta, la lavorazione, il trasporto e l’immagazzinamento a causa di infrastrutture inadeguate o mancanza di conoscenze lavorative e tecnologia.

In particolare, il progetto, della durata di tre anni, studierà i modi per ridurre le perdite di grano e legumi come il mais, il riso, i fagioli e i piselli – alimenti di base che rivestono un ruolo importante nella sicurezza alimentare globale e hanno un forte impatto sui mezzi di sostentamento di milioni di piccoli agricoltori.

Secondo un rapporto della Banca Mondiale, della FAO e dell’Istituto per le Risorse Naturali della Gran Bretagna, le perdite di grano nella sola Africa sub-sahariana si aggirano potenzialmente sui 4 miliardi di dollari all’anno e potrebbero sodddisfare i bisogni alimentari minimi e annuali di almeno 48 milioni di persone.

A livello globale, l’iniziativa congiunta si avvarrà della condivisione di conoscenze sui modi più efficaci di ridurre le perdite del dopo raccolto, aiutando i paesi ad introdurre politiche e regole per ridurre lo spreco a livello nazionale e regionale.

Il progetto servirà anche ad identificare le criticità nelle perdite durante la catena di rifornimento per i legumi e il grano in tre paesi africani: Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo e Uganda, oltre a identificare e testare potenziali soluzioni all’inefficiacia nelle tecniche di raccolta e di gestione del cibo, ai livelli di umidità nei magazzini, all’attacco di roditori, uccelli o altri animali, ai danni causato dagli insetti.

Secondo la FAO, il miliardo e trecento milioni di tonnellate di cibo, perduto e sprecato ogni anno, consuma 250 chilometri cubi di acqua e 1,4 miliardi di ettari di terra, oltre ad aumentare i gas serra nell’atmosfera terrestre di 3,3 miliardi di tonnellate.

In totale, le perdite e lo spreco di cibo si quantificano in circa il 30 per cento di cereali, il 40-50 per cento di tuberi, frutta e verdure, il 20 per cento di semi oleosi, carne e latticini, e il 30 per cento di pesce prodotti ogni anno.