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Il PAM intende assistere i rifugiati iracheni senza mezzi in Siria

Damasco, 13-03-07 (comunicato stampa) - Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite (PAM) si è appellato, oggi, alla comunità dei donatori per ottenere fondi per una nuova operazione di assistenza alimentare per decine di migliaia di rifugiati iracheni, tra i più poveri, che si trovano in Siria dopo essere sfuggiti dall’escalation di violenze nel loro paese.

Si stima che 1,8 milioni di rifugiati iracheni si trovino attualmente in diversi paesi del Medio Oriente. Tra questi la Siria ne ospita quasi un milione. Il PAM - dopo aver consultato l’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR), che monitora la situazione dei rifugiati – prevede di assistere sino a 30.000 iracheni a cui mancano i mezzi economici per far fronte ai bisogni alimentari essenziali. A differenza della maggioranza dei rifugiati iracheni che hanno potuto contare sul sostegno di famiglie allargate o sui loro risparmi, questi rifugiati si sono impoveriti e dipendono dall’aiuto esterno.

Sino a metà del 2006, molti rifugiati iracheni, riparati in Siria, avevano sufficienti risorse per far fronte ai propri bisogni. Tuttavia, con l’aumento delle violenze in Iraq, il numero di quanti sono fuggiti senza mezzi di sostentamento sta rapidamente crescendo.

“Chi lascia ora l’Iraq lo sta facendo in grande fretta e non ha tempo di vendere le proprie cose o non trova l’acquirente”, ha detto Pippa Bradford, rappresentante del PAM in Siria. “Di conseguenza, chi arriva in Siria ora, ha molto meno denaro e scopre che ha molte meno possibilità di far fronte ai propri bisogni rispetto a chi lo ha preceduto”.

La maggior parte dei rifugiati più poveri vive nella periferia di Damasco e vicino ad Aleppo, Al-Qameshly e Al-Hasaka, nella zona nord-orientale del paese.

Molti non hanno sufficiente denaro per affrontare le necessità giornaliere della famiglia, incluso mandare i figli a scuola. In assenza di un permesso di lavoro, la competizione crescente ha reso molto più difficile la ricerca di un lavoro, sia pure illegale e poco pagato, mentre cresce lo sfruttamentoPippa Bradford, rappresentante del PAM in Siria

“Molti non hanno sufficiente denaro per affrontare le necessità giornaliere della famiglia, incluso mandare i figli a scuola. In assenza di un permesso di lavoro, la competizione crescente ha reso molto più difficile la ricerca di un lavoro, sia pure illegale e poco pagato, mentre cresce lo sfruttamento”, ha aggiunto Bradford.

Il PAM sta attualmente assistendo quasi 7.000 persone e aumenterà, da ora sino alla fine dell’anno, di 2.500 unità ogni mese il numero di quanti beneficeranno dell’aiuto alimentare, attraverso l’utilizzo di un sistema di monitoraggio, gestito da UNHCR. Tra i rifugiati che il PAM assiste ci sono 650 palestinesi che vivono in condizioni difficili in due località lungo il confine tra Siria e Iraq. Il PAM si appella ai donatori per avere 1,7 milioni di dollari per acquistare e distribuire oltre 2.800 tonnellate di riso, olio vegetale e legumi sino alla fine dell’anno.

“Mentre il governo, con l’aiuto di UNHCR, ha reso disponibili i propri servizi sociali (scuole e centri sanitari) ai rifugiati, rimane il problema di quanti, fuggiti dall’Iraq, sono totalmente incapaci di far fronte ai propri bisogni, inclusi quelli alimentari”, ha detto Bradford.